I Sirente sono band abruzzese formata da Jonathan Di Felice (voce), Matteo Fontana (batteria) e i fratelli Valerio (chitarra) e Riccardo Giuliani (basso). La loro passione per la musica e il sentimento comune verso l’appartenenza al territorio li porta ad incontrarsi e a formare la band, ispirandosi alla forza e alla resilienza della terra dalla quale provengono. E proprio dal loro legame al territorio decidono di chiamarsi “Sirente”. Il Sirente è la vetta più alta del gruppo montuoso che sovrasta la loro città di provenienza – L’Aquila –, si fa così guardiano silenzioso e imponente che veglia su di una ripartenza non solo materiale, ma soprattutto emotiva, dopo gli accadimenti storici che nel 2009 hanno segnato la città. Una band che propone un pop attuale e immediato che non trascura, in pieno stile it-pop, di attingere dalla tradizione cantautorale: la forza delle melodie è incorniciata da una produzione sia tradizionale nel suo essere “suonata” che moderna nell’utilizzo dei synth; un sound attuale con testi semplici, concepiti per immagini e di facile immedesimazione anche grazie ad un canto che unisce perfettamente spinta e controllo. Ma conosciamoli più da vicino, questa band, con Jonathan.
Ciao Jonathan. Bentrovato al Corriere dello Spettacolo. MI RACCONTI UN PO’ DELLA VOSTRA BAND E DEL VOSTRO RAPPORTO CON LA MUSICA?
Mi sono appassionato alla musica fin da bambino. Riguardo al gruppo, con Valerio e Riccardo, ci conosciamo da quando eravamo piccolini, giocavamo insieme, abbiamo origini dello stesso paese che si trova vicino l’Aquila. Ci siamo ritrovati nel 2016 durante la partecipazione ad un contest musicale, dove partecipo da solo, da solista. Riccardo e Valerio avevano un gruppo, cantavano in inglese e Valerio mi chiese di entrare nel loro gruppo e così iniziai. Abbiamo scritto canzoni in inglese. Abbiamo fatto vari pezzi e poi nel marzo abbiamo formato i Sirente e ci siamo orientati sul panorama italiano.
Dal 20 novembre su tutte le piattaforme digitali e in radio è disponibile il vostro primo singolo “Vivi domani”. Un brano di cui avete dichiarato che parla di quel futuro che ci è sembrato venire a mancare sin da piccoli”. RACCONTATEMI DI QUESTO BRANO…
Questo singolo vuole lanciare un messaggio chiaro e anche un motto: “Vivi a domani”. Vuole essere un messaggio di speranza, di rinascita, è un pezzo dedicato alla vita. Lo citiamo anche nel testo: “Non abbiate paura, quando si fa dura, ci si può sempre sollevare dai brutti momenti, si possono superare le sofferenze.” La canzone ha dei riferimenti a quello che abbiamo vissuto, il sisma nel 2009, eravamo piccoli però abbiamo vissuto quei momenti drastici, li abbiamo superati, anche attraverso la musica. Nella canzone c’è una lei, una lei che mi vuole bene, che può essere interpretata in modi diversi, ma per noi questa lei è proprio la musica.
Ricordiamo che il brano è prodotto da Ioska Versari, produttore discografico e direttore artistico di FLEBO records (nasce nel 2019 con l’intento di allineare la produzione artistica al mercato contemporaneo e alle tendenze del sound nazionale e internazionale. Con la direzione artistica di Ioska Versari – musicista e produttore, già producer di Mara Maionchi nelle edizioni dal 2017 al 2019 di Xfactor), missato e masterizzato da Francesco Tosoni (Noise Symphony).
STATE LAVORANDO A ALTRI PEZZI, TI VA DI DIRMI QUALCOSA A RIGUARDO?
Sì, abbiamo altri pezzi nel cassetto, alcuni li abbiamo registrati. Non vediamo l’ora di farli ascoltare. Una piccola anticipazione, abbiamo una canzone con un tema più giovanile che vogliamo far conoscere. Probabilmente sarà la prossima uscita, ma non posso dire più altro.
Bene! Non ci resta altro che aspettare, nell’augurio che presto tonerete anche a fare i live. Un grazie del tempo e un caro saluto.
Giuseppe Sanfilippo