Sauro Martinelli nasce a Johannesburg nel Luglio del 1975 da padre Italo-Scozzese e madre Sud Africana (Anglo-Olandese). Insieme ai genitori si trasferisce in Italia e qui Sauro vive un periodo molto sereno, che gli regala tantissimi ricordi di un’infanzia passata con amici cari ed esperienze adolescenziali spensierate. L’animo sensibile e romantico di Sauro “esce allo scoperto” verso la fine delle scuole medie, quando impara a suonare la chitarra e il pianoforte. Proprio in quegli anni Sauro inizia a scrivere i suoi primi testi e metterli in musica. Terminati gli studi, si butta a capofitto nel lavoro, ma la musica continua ad essere la sua più grande passione. E così dopo uno stop, in cui si dedica alla famiglia, riprende il cammino musicale e si rimette a scrivere. All’età di 18 anni incide le sue prime demo presso lo studio di “Paky”, alcuni brani arrangiati con Luca Chiaravalli. Nel 2017 incontra Filadelfo Castro, oggi suo produttore e carissimo amico, che lo spinge a mettersi in gioco e far conoscere i brani ad un pubblico più ampio. Insieme hanno iniziato a lavorare sull’arrangiamento e la produzione dei brani che ha scritto (musica e parole) negli ultimi anni. Ma conosciamo questo artista più da vicino, che ci parlerà anche del suo nuovo singolo.
Ciao Sauro, bentrovato al Corriere dello Spettacolo. Ho riassunto un po’ la tua biografia, ma TI VA DI PARLARE DEL TUO LEGAME CON LA MUSICA E LA SCRITTURA?
Ho avuto il mio approccio con la musica grazie a un mio zio materno che scriveva canzoni e suonava molto bene. Sono rimasto colpito da questo, poi crescendo, ascoltando la musica, vivendo le prime esperienze e i concerti: quel ponte di comunicazione universale che è la musica mi ha sempre affascinato e folgorato. Da qui a 14 anni ho iniziato a scrivere le mie prime canzoni e i primi testi. Ovviamente, raccontavo le emozioni che vivevo a quel tempo. Poi ho sempre continuato a farlo, non ho mai smesso. Mi sono sempre accompagnato con la chitarra e il pianoforte, non sono un musicista professionista, ma solo una persona che scrive.
Ammiro la tua umiltà e semplicità e permettermi di dire che sei un bravo artista e autore professionista, che scrive dei pezzi veramente belli. DAL 20 NOVEMBRE È USCITO IL TUO NUOVO SINGOLO “COME POLVERE”, COME È NATO QUESTO PEZZO?
“Come polvere” è nato da un momento difficile che ho vissuto un anno fa. In una notte ho buttato giù questo pezzo, dove volevo quasi scrivere un inno a non arrendersi mai, poter continuare a rinnovarsi per la ricerca della propria passione e di portare avanti i propri sogni a più non posso, perché non bisogna mai arrendersi davanti alle difficoltà. Ho fatto “Metà fra polvere e noia” perché spesso si dà per scontato certe cose che ci hanno portato a un certo percorso e si rischia di dare per scontato quello che poi diventa noia. La noia è come la polvere, quindi bisogna eliminare questa e cercare di tenere vivo e luccicante quello che è la motivazione nella vita.
C’È UN SEGRETO PER NON SMETTERE MAI DI CREDERE NEI PROPRI SOGNI?
La base di tutto sta nell’umiltà e la determinazione, poi bisogna metterci tanto amore e nell’amore bisogna crederci, l’amore va messo in tutto quello che si fa.
Un pensiero il tuo che condivido molto. Non ho altre domande da farti, grazie per il tempo dedicato. Un saluto e un grande in bocca al lupo per le tue canzoni.
Giuseppe Sanfilippo