“Platonov” è un’opera giovanile scritta in quattro atti da Anton Pavlovič Čechov nel periodo che va dal 1880 al 1881. Il giovane talento russo ancora sconosciuto dedica questo suo primo lavoro all’attrice Marija Ermolova la quale appena avuto il manoscritto a priori lo rifiuta. Anton allora sentendosi ferito riprende i quaderni e li distrugge. Una stesura dell’opera ancora incompiuta, viene ritrovata nel lascito del romanziere. Il testo era ancora privo di titolo. Il nome “Platonov” viene dato in seguito. Il dramma viene rappresentato quindi postumo. La trama: le scene si svolgono in una decadente casa di campagna. L’attore principale è un giovane maestro elementare. Platonov vive una vita dissoluta e come un libertino affronta il quotidiano in modo gaudente. Di lui sono perennemente innamorate: Anna Petrovna, la proprietaria della tenuta. Sofja, La giovane moglie del figliastro di Anna. Una sua collega maestra. L’uomo non riuscendo ad uscire da questo vortice sentimentale e mostrando al mondo la sua incapacità la sua superficialità, si chiude in sé stesso rifugiandosi nell’alcolismo. Le donne che prima avevano molte aspettative e per lui avrebbero dato la vita, ora non lo amano più. Il dramma si conclude con la morte di Platonov ucciso da una delusa Sofja. L’ universale mondo di Čechov rispecchia pienamente i desideri incompiuti del genere umano. I sogni ci spingono ad evadere dal quotidiano per cercare oltre la nostra miseria una luce per mettere a fuoco le nostre ambizioni. La grandezza del romanziere russo sta proprio nella forza dei dialoghi e nella conoscenza che solo un grande maestro come lui ha della fragilità umana. Il testo “Platonov e altri “ebbe un sensazionale successo nel 1958-1959 con regia di Giorgio Strehler e un cast di attori da capogiro: Gastone Moschin, Tino Buazzelli, Tino Carraro, Valentina Cortese, Sarah Ferrati.
Giuliano Angeletti