Luigi Lunari scrisse “Il senatore Fox” nel 1979. Il successo fu strepitoso infatti la commedia venne subito tradotta in sette lingue e rappresentata in tutto il mondo. La drammaturgia è una irridente parodia dei tradizionali giochi di potere non proprio leciti di alcuni politici. La vicenda si avvicina alla sorgente creativa di Ben Jonson e al suo celebre “Volpone, or the Fox”. Nella trama di Lunari, il signor Fox è un autorevole uomo politico di una città di provincia. L’uomo per conservare ed elevare la sua prestigiosa posizione vive il suo ruolo maneggiando affari più o meno leciti. Purtroppo una sera viene colto da infarto. Approfittando dell’occasione, i suoi colleghi e componenti del suo stesso partito per poterlo eliminare politicamente trovano il modo di farlo eleggere in senato. Il loro fine scopo è quello di allontanarlo dal territorio per sostituirlo nei suoi loschi affari. L’astuto signor Fox ormai guarito gioca ai suoi colleghi lo stesso scherzo del Volpone. L’uomo fingendosi malato grave fa in modo che tutti i suoi amici lo associano ai propri affari illeciti, alimentando in ognuno di loro la speranza di diventare il suo erede politico. Tutto sembra andare per il meglio ma un intreccio amoroso che vede al centro sua figlia gli è fatale. Il signor Fox colto da un nuovo infarto muore.
” Al signor Fox gli era rimasto una sola fede, un unico sentimento, la famiglia: venuta a mancare quella è morto. I politici veri invece sono duri a morire”
“Il senatore Fox” in scena al Teatro San Babila di Milano nel 1987 è una divertente commedia diretta da Augusto Zucchi. Il testo è ben recitato da un maestro di satira come Renzo Montagnani e da una formidabile Anna Canzi.
Giuliano Angeletti