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“Nota stonata”, spettacolo avvincente del 54° Festival di Borgio Verezzi, sabato e domenica su Rai5

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Savona. Nella settimana in cui si ricordano le vittime dell’Olocausto e si celebra la Giornata della Memoria, Rai 5 ha messo in palinsesto “Nota stonata” di Didier Caron, una grande prima visione del 54° Festival di Borgio Verezzi della scorsa estate, con Giuseppe Pambieri e Carlo Greco (anche traduttore dell’opera), e la regia di Moni Ovadia, che aveva registrato il “tutto esaurito” (il link alla recensione su questo sito: https://www.corrieredellospettacolo.net/2020/08/24/nota-stonata-con-giuseppe-pambieri-e-carlo-greco-diretti-da-moni-ovadia-al-54-festival-di-borgio-verezzi/).
L’appuntamento è per sabato sera alle 21.15, si replicherà domenica pomeriggio alle 16 e sarà disponibile per una settimana su RaiPlay. La pièce è prodotta da Golden Show di Trieste e Teatro della Città di Catania e ha vinto il premio Camera di commercio delle Riviere liguri, riconoscimento che sarà consegnato in una delle serate del prossimo Festival 2021 dal presidente dell’Ente, Enrico Lupi.
Queste le parole con cui gli organizzatori festeggiano l’evento: “Era dal 1980, dalla “Trilogia di Ludro” di Cesare Augusto Bon, con il grande Ernesto Calindri, che uno spettacolo in anteprima al Festival di Borgio Verezzi non veniva ripreso e trasmesso integralmente dalla Rai. Un altro successo, quindi, per la manifestazione che riempie di soddisfazione tutti gli organizzatori, dal sindaco Renato Dacquino con tutto il suo staff, al produttore Alessandro Gilleri di Golden Show”.
Anche il direttore artistico Stefano Delfino è entusiasta della programmazione di “Nota stonata” su Rai5 perché, dice, è “un riconoscimento che arriva al termine dell’edizione più tormentata del Festival, a causa della pandemia”.
E riandiamo con la mente al 22 agosto scorso quando, sul palco di piazzetta Sant’Agostino, sotto gli occhi di rapiti spettatori, si svelava una tragica vicenda avvenuta in un campo di concentramento, in quegli anni orribili del nazismo. Un famoso musicista, Hans Peter Miller (Greco) vive nel presente e ha cancellato tutto quanto il suo passato (o almeno ci prova, anche sotto falso nome). Solo che si imbatte nel figlio di un ebreo assassinato (Pambieri) che lo importuna fingendo di volersi complimentare con lui. A poco a poco, tutto quel che è stato “inchioda” il famoso artista, al punto che…
Ben due finali in una rappresentazione avvincente: il primo, atteso e anche “desiderato”; e un secondo, inatteso, che apre la strada alla speranza, e fa pensare che ci possa ancora essere salvezza per l’umanità.
In piazzetta Sant’Agostino, per la prima, fra il pubblico c’era anche Ovadia, che raccontava di come si era stupito quando aveva ricevuto la telefonata di Gilleri che gliene proponeva la regia, “visto che io non ho mai fatto prosa!”. E aggiungeva d’aver pensato: “Se ciononostante me lo chiede, sicuramente si tratta di qualcosa di eccezionale!”. La lettura del testo glielo aveva confermato.

Laura Sergi

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