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A TU PER TU CON GUIDOINARTEROBERTO

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Oggi intervisto GUIDOINARTEROBERTO, nome d’arte del cantautore romano, ma milanese di adozione Guido Manglaviti. Egli ha scelto di aggiungere al suo nome di battesimo “in arte Roberto” perché ha voluto fare un omaggio all’ex calciatore Roberto Baggio. Guido prima di iniziare il suo percorso musicale da solista faceva parte di un band “le Riserve”, con cui ha pubblicato due album e vinto il concorso Emergenza Italia nel 2013 che lo ha portato a suonare anche in Europa, al “Lido” di Berlino. Un artista molto semplice come i testi delle sue canzoni, che narrano la vita quotidiana, gli incontri della sua vita e in particolare egli scrive sulle persone che ha incontrato o che conosce o semplicemente persone che hanno lasciato qualcosa, a cui egli dedica i suoi pezzi. Infatti, nelle sue canzoni o titoli delle stesse, troviamo anche nomi come Vincenzo, Cecilia, Elvis, questi sono solo alcuni dei protagonisti delle storie di Roberto.

Ciao Guido bentrovato al Corriere dello Spettacolo. Anche se ho riassunto un po’ la tua biografia, ti chiedo di parlarci di te e della tua vita musicale?

Come hai detto ho iniziato a far musica un po’ di anni fa, con la band “le Riserve”. Tutto è nato con l’incontro con un mio compagno di classe al liceo, che suonava in una band e da lì ho capito che la musica era il mio percorso, ho deciso che la chitarra che stava in camera mia doveva essere suonata. Da qui ho iniziato a suonare insieme a quel compagno di banco per dieci anni. Dopo ci siamo divisi, sono rimasto fermo per tre anni, in cui ho iniziato a lavorare a questo disco, che uscirà a fine aprile.

Giustamente ricordiamo che il disco si chiama “Romantico”, all’interno dello stesso c’è contenuto il singolo omonimo “Romantico” che anticipa proprio l’uscita dell’Album. All’interno c’è anche il singolo “Culi Nudi”, ma dimmi qualcosa in più di questo disco?

Intanto, mi piaceva “rubare” la parola “Romantico”, perché è una parola che non si usa più, che sembra metterti quasi in difficoltà, perché oggi essere romantico forse ti mette in imbarazzo. In realtà è una parola Rock and roll e il disco vuole essere molto passionale, spinto nel modo di cantarlo e la parola “Romantico” fa da centro a tutto il disco. È composto da 11 pezzi, composto anche da nomi di persone, come hai detto ci sarà un Vincenzo, Cecilia e così via. Persone che hanno rappresentato una fonte d’ispirazione. Ho voluto mettere i loro nomi perché hanno dato vita a pezzi del disco, anche se non hanno un ruolo centrale nel pezzo, però sono la fonte d’ispirazione.

Mi permetto di esprimere la mia ammirazione verso questo tuo disco, proprio per l’aspetto dolce, sentimentale e romantico. Soprattutto ho ammirazione, perché a mio avviso lanci qualcosa di particolare e forse fuori dal comune, cioè il fatto di evidenziare che le persone possono – e di fatto lo sono – una fonte di ispirazione. Questo è importante da sottolineare, perché i rapporti umani sono fondamentali, solo attraverso questi si può costruire se stessi, la propria esistenza. Solo se comprendiamo che ogni singolo soggetto è una fonte d’ispirazione. È una cosa che cerco di sottolineare sempre da un punto filosofico, dei rapporti, e pensa che è un concetto che noi del Corriere dello Spettacolo mettiamo sempre al centro della nostra etica. Il fatto che un artista della musica lo evidenzi è un grande messaggio all’umanità. Ti faccio i miei complimenti per questo disco.

Grazie! Spesso non è facile a livello umano riconoscere che le persone sono una fonte d’ispirazione.

Da poche settimane si è concluso il Festival di Sanremo. Hai mai pensato di andare al Festival e quale canzone ti è piaciuta di questa edizione?

Ho visto un festival più aperto alla musica rispetto al passato e sinceramente non mi dispiacerebbe partecipare, magari un giorno ci proverò. L’ho seguito abbastanza, penso che sia stato bello e l’artista che mi è piaciuto e che mi ha colpito e stato Bugo ma anche Coma Cose.

Benissimo, non ti faccio altre domande. Ci salutiamo ricordando che il singolo “Romantico”, che prende il nome dell’Album, è accompagnato da un videoclip interamente girato dal regista romano Alessandro Passamonti, nella bellissima cornice etrusca di Tarquinia e prodotto dall’etichetta Roba da Matti Dischi. Joe Bavota, il sosia più famoso in Italia e in Europa di Elvis Presley, e tu siete i protagonisti assoluti di questo video che ci racconta una semplice giornata di lavoro di Joe Bavota e il suo fidato assistente. Grazie Guido, un grande in bocca al lupo e un caro saluto.

Giuseppe Sanfilippo

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