Notice: A non well formed numeric value encountered in /web/htdocs/www.corrieredellospettacolo.net/home/wp-content/plugins/td-social-counter/shortcode/td_block_social_counter.php on line 1176

David Larible per “Artisti ai tempi della pandemia si raccontano”, a cura di Daria D.

Data:

Zona rossa, Covid, Pandemia… quali sono le tue reazioni immediate quando senti o  leggi queste parole?

La prima parola che mi viene in mente e impotenza, è la prima volta nella mia vita in cui mi sento totalmente balia degli eventi e dove mi sento di non poter prendere nessuna azione per poter cambiare quello che ci sta succedendo

Come hai vissuto e come stai vivendo questo periodo di pandemia, di lockdown?

I primi tempi sono stati molto difficili non riuscivo neanche a scrivere o a creare molti mi hanno chiesto se era un buon momento per poter finalmente sedersi fare cose che magari prima non avevamo il tempo di fare , i primi due mesi sono stati per me totalmente inutili perché non avevo la forza né mentale e fisica di intraprendere qualsiasi forma di lavoro creativo poi piano piano (dicono che ci si abitua tutto ) ho cominciato a capire che dovevo Reagire e che questa orribile cosa che ci sta succedendo poteva comunque essere trasformata in un’opportunità di potere trovare il tempo per fare cose che prima non facevamo.

Come artista ti sei sentito abbandonato, emarginato, dimenticato? Oppure è la condizione normale degli artisti e quindi…

Beh noi artisti non siamo mai stati aiutati dalle istituzioni , dai politici o dai governi salvo alcune eccezioni quindi non ci aspettavamo niente, è vero che più passa il tempo e più ti rendi conto che per le cosiddette “istituzioni “ siamo praticamente invisibili , non siamo necessari o addirittura non siamo utili ma noi non ci piangiamo addosso e seguiamo a crederci.

Pensi che la cultura ne abbia tratto beneficio o sia stata ulteriormente deprezzata?

L’uno e l’altro, ne abbiamo tratto beneficio perché come dice il detto se qualcosa non ti uccide ti fortifica e ci sentiamo comunque deprezzati perché in pochi capiscono che la cultura non solo è utile Ma è addirittura vitale.

Hai avuto modo di preparati per il dopo?

Penso che il prepararsi per il dopo sia una delle cose più difficili in questo momento per il semplice fatto che non sappiamo cosa sarà il dopo o addirittura se ci sarà un dopo, ci stanno riempiendo di dubbi ed incertezze e quindi preparare un dopo che è così assurdo probabilmente è uno dei reti più grandi che mai ha affrontato lo spettacolo è la cultura in generale.

Pensi che dalla sofferenza, dal bisogno, dalla disperazione possano nascere forme diverse di arte, magari con una maggiore profondità etica e sociale?

L’arte è sempre rinata dopo qualsiasi momento di tragedia o di disperazione, nasceranno sicuramente nuove nuove forme d’arte e di espressione la domanda sarà se queste nuove forme saranno del livello , o addirittura superiori a quelle che noi conoscevamo.

Quando crei hai bisogno di isolamento o ti butti tra la folla, si fa per dire, per trovare ispirazione?

Non ho un modus operandi per creare io penso che la creatività o l’idea deriva dal momento spirituale , intellettuale e anche fisico in cui ci si incontra , io personalmente ho creato cose guidando l’auto in un viaggio lungo , seduto in un tavolino di un caffè o magari chiuso in una stanza d’hotel, la creatività non conosce regole.

Cosa vorresti che si facesse per gli artisti in momenti come questi quando sembrano, o forse sono, i più dimenticati?

Vorrei semplicemente che ci dessero un motivo di speranza e per noi la speranza si concreta nel poter fare le cose che amiamo, ma soprattutto le uniche cose che sappiamo fare…..divertire , dare emozioni , sviluppare il nostro talento.

In questo periodo c’è qualcosa che hai imparato, o apprezzato maggiormente?

Ho imparato che da soli non si va da nessuna parte ed ho imparato a sostituire la parola io con la parola noi.

Quando tutto finirà, cos’è la prima cosa che farai?

Abbracciare ….. abbracciare tante persone che non ho potuto abbracciare in questi lunghi mesi la fisicità penso sia una delle cose più importanti che ci hanno tolto in questo periodo.

Cos’è la speranza per te?

La speranza è la consapevolezza utopica che qualcosa possa cambiare in meglio.

E l’arte?

L’arte è l’essenza di tutte le emozioni, è il tocco che rende la bellezza qualcosa di quasi naturale.

Lascia una parola per il tuo pubblico, i tuoi lettori, i tuoi fan, per chi leggerà questa intervista

Non abbandonateci, non fateci sentire soli, noi viviamo per il nostro pubblico ne abbiamo bisogno come dell’aria come dell’acqua…. è il nostro elemento naturale.

https://m.facebook.com/davidlarible.official.fanpage/

Grazie David!

Daria D.

Seguici

11,409FansMi Piace

Condividi post:

spot_imgspot_img

I più letti

Potrebbero piacerti
Correlati