I manifesti in città sono tutti visibili, i personaggi invitati sono pronti, l’apertura per assistere ai concerti in Piemonte è autorizzata quindi, sta per iniziare uno dei progetti che la città offre a breve, quello del Torino Jazz Festival in programma dal 19 al 27 giugno. Questa manifestazione come le precedenti, porterà turisti provenienti da tutta Italia per ascoltare i grandi musicisti in questa IX edizione. La grande apertura parte dal Conservatorio G. Verdi a Torino con un “Sold Out” di Uri Caine/Furio Di Castri/ Andy Sheppard, concerto pomeridiano, gli altri si dovranno accontentare della replica serale del 23 di giugno. Tutte le esibizioni (Vedi programma dettagliato, su torinojazzfestival.it), si eseguiranno negli spazi delle O G R. – Conservatorio e Teatro Vittoria, non mancheranno altri eventi collaterali sparsi in città. Facendo un passo indietro, cercando di vederci più chiaro a proposito della nascita del jazz, pare sia in discussione la sua data, qualcuno presume tra il 1896-1917. Attenti fautori, invece come il professor Francesco Martinelli, direttore dell’Archivio Arrigo Polillo di Siena Jazz afferma, con “Carta canta… alla mano” che già il 28 febbraio 1805 si accennava che un gruppo di musicisti italiani, furono ingaggiati dal capitano dei “Marines John Hall” per suonare nella famosa band statunitense come la “Marine band” di cui Thomas Jefferson, uno dei padri fondatori della nazione americana fu appassionato di tale musica. Forse era scritto nel destino che i due “capitani di questa musica” come Diego Borotti e Giorgio Li Calzi (entrambi direttori artistici della rassegna), portano alla ribalta una parte del passato storico del jazz, dando vita al TJF in Torino, inaugurato nel 2012 per consolidare un genere musicale che vanta una tradizione di rilievo e una vivace scena locale. Del resto, lo fece a suo tempo il direttore piemontese Conterno, portando avanti questa memoria delle Italian Band, dirigendo come direttore, la banda della flotta del Commodoro Matthew Perry durante la spedizione in Giappone del 1853 e noi oggi, conosciamo il suo storico prosieguo finale… della città di New Orleans… con i suoi musicisti!
In questa IX edizione il festival, come sempre, s’indirizza in una precisa identità nel panorama internazionale, durante la permanenza dei nove giorni d’intensa programmazione, esibendo al pubblico quindici concerti, quattro conferenze e due mostre e oltre 150 musicisti coinvolti.
Cosa mica da ridere…
Da quest’articolo invece, apprendiamo che noi italiani…siamo dappertutto… come il prezzemolo!
Daniele Giordano