Festival Teatrale Borgio Verezzi il 10 luglio 2021
Il magico Borgio Verezzi si trasforma in un campo da tennis per giocare una fantastica e suggestiva partita giocata da un maestro di recitazione come Emilio Solfrizzi che entra dentro l’anima di un tennista che vuole sfidare un fuoriclasse della terra battuta. Il testo scritto e diretto da Umberto Marino è un monologo per un solo attore. Lo spettacolo è una immaginaria e tragicomica partita che coinvolge ed anima il pubblico e lo fa entrare nell’affascinante universo di questo sport.
Il dramaturg e regista Umberto Marino dice:
“Chi si trovasse a dare un’occhiata al testo letterario e poi al monologo teatrale che ne ho tratto, troverebbe una grande differenza con lo spettacolo che vedrà: tutto l’apparato realistico, compresi oggetti di scena ed effetti sonori, sulla scena non c’è. Man mano che insieme a Emilio Solfrizzi mettevamo in scena il testo ci siamo resi conto che potevamo elevare la posta della nostra scommessa puntando a una rappresentazione completamente affidata alla centralità della parola e dell’attore. Mi sono ricordato del “cuntastorie”, una arcaica forma di attore totale siciliano di cui racconta Pitré, un attore di strada provvisto di tre panche per il pubblico e di due spade, unici supporti per raccontare e rappresentare al suo pubblico l’intero ciclo della tavola rotonda. Così, forte dell’interprete che avevo, ho cominciato a togliere e a semplificare, fino a che in scena sono rimaste solo le poche righe bianche che disegnano un campo da tennis e due sedie, quelle sulle quali, nei cambi campo, i tennisti si riposano. Appena siamo stati in grado, da molto presto, abbiamo cominciato a ospitare degli spettatori. Prima due, poi quattro, dodici, trenta, per mettere a punto e verificare gli effetti comici e quelli drammatici. Gli spettatori ci hanno detto che avevano visto il campo, l’arbitro, la palla, la racchetta, i colpi e, fidandoci di loro, affrontiamo una verifica più vasta e impegnativa, sperando che la metafora, prima nascosta e poi svelata, che il testo contiene trovi in questo modo la strada per arrivare al cervello e al cuore del pubblico che vorrà condividere con noi questa esperienza”.
I set in scena di Emilio Solfrizzi sono il comico paradosso di un gioco entusiasmante. L’attore barese con padronanza e mimica eccezionale entusiasma non solo gli amanti del tennis ma coinvolge anche il pubblico neutro che sedotto dalle battute divertenti segue con interesse tutte le comiche sfaccettature ed i funamboli modi che usa un campione per ottenere la vittoria. Lo spettacolo dinamico e travolgente è lo specchio non solo dello sport ma della vita stessa.
Giuliano Angeletti