Dal 23 settembre al 10 ottobre il Festival MILANoLTRE, intitolato Dal Bacino Del Mediterraneo Alla Via Della Seta, farà danzare Milano per la trentacinquesima volta. Non una semplice ricorrenza che segna la maturità di questo festival ma un anno di svolta, con alcune novità. “Un programma composto da circa cinquanta appuntamenti tra spettacoli, masterclasses, libri, incontri ed approfondimenti per offrire un panorama della danza contemporanea internazionale e nazionale che aiuti a ripopolare i palcoscenici e le platee dei nostri teatri. Un pensiero affettuoso va a Ismael Ivo che tanto ha dato alla danza nel suo luminoso percorso di artista. È a Ismael che noi di MILANoLTRE vogliamo dedicare questa Trentacinquesima edizione… E la danza continua”: queste le parole di Rino Achille De Padellando, Direttore Artistico.
Apre questa edizione la Compagnia Zappalà Danza con Naufragio Con Spettatore, un lavoro sull’emigrazione/immigrazione, con pianoforte e soprano dal vivo. La delicata situazione che viviamo ha ispirato una novità del 2021: il progetto Affollate Solitudini, una nuova sezione del festival che nasce dal desiderio di dare spazio all’espressione solistica, ma non solo. Alcuni lavori nascono per l’occasione in questa forma di assolo, altri esistono già; alcuni costituiscono serata completa, altri si incrociano su durata o ricerca artistica; alcuni condividono lo stesso coreografo/a, altri ancora da assoli evolveranno in futuri duetti, trii o performance di gruppo. Paola Lattanzi, Fabrizio Favale, Stefania Ballone, Matteo Gavazzi, Viola Scaglione/Marta Ciappina/Simona Bertozzi, Salvatore Romania, Davide Valrosso, Luciano Padovani/Elisa Spina, Chiara Ameglio, Daniele Ninarello/Cristina Donà,/Elena Giannotti /Alessandro Sciarroni; e ancora Chiasma/Salvo Lombardo e Fattoria Vittadini in prima nazionale con AMOЯ. Atteso il ritorno della Compagnie Hervé Koubi con un trittico: Les Nuits Barbares ou Les Premiers Matins Du Monde, definito dalla stampa internazionale spettacolare, sublime, e superlativo. Una coreografia che unisce la potenza della parata da guerra e la precisione di un balletto classico, su musica sacra di Mozart e Fauré, miscelata con melodie tradizionali algerine. Ce Que Le Jour Ddoit A’ La Nuit ha come protagonista un giovane algerino che impara a conoscere ed amare il suo paese natale, colonizzato, tra giochi di luce e la musica che lascia immaginare legami tra le culture. Boys Don’t Cry, è invece la storia di un ragazzo che odia profondamente il calcio ed adora la danza, rappresentato in scena da sette giovani ballerini, tra hip-hop, street dance e danza contemporanea, presentato qui in prima assoluta nella nuova versione in italiano.
David Raymond e Tiffany Tregarthen di Out/Inner/Space Dance Theatre tornano a MILANoLTRE con Bygones, portandoci da Vancouver il loro mondo proiettato come un prisma in dimensioni parallele tra illusioni teatrali, marionette e paesaggi spettrali. Inoltre Graces, considerato il cult di Silvia Gribaudi che poi chiuderà il festival con Monjur, con cinque protagonisti molto differenti tra loro, divinità ironicamente pop, fuori tempo e fuori luogo.
Chiara Pedretti