La valle imprigiona
e la valle nasconde
quel che la mano ha reso detrito
IL LUOGO ESATTO
La secca
è la memoria della pietra,
il corpo d’ognuno nella sua carne
sotto il sole che non passa,
e che brucia
quel che la terra ancora tenta dalla bocca,
il giro tra i banchi nella conta dei vivi,
il sovrapporsi
affollato dei pesci al getto del pane.
Perché tra l’alimentare
e l’arresto
il tenere, la formazione dall’ombra a cercare parete,
e paese, nella costruzione del luogo e del tempo,
nel passaggio del fiato.
La diga è nell’uomo.