Che non guasta mai! Sono passati centocinquant’anni da quel “diaframma caduto” dalla grandiosa opera della Fontana del Traforo del Frejus, collegando pedonalmente l’Italia alla Francia, avvenuta nel settembre del 1871. Così la città non ancora metropolitana di Torino ha voluto omaggiare l’evento otto anni dopo con un enorme monumento realizzato da Luigi Belli su un’idea del Conte Marcello di Panissera di Veglio, presidente dell’Accademia delle Belle Arti. Le pietre che la compongono sono le medesime degli scavi che una sull’altra vanno via via formando una specie di piramide sulla quale si si trovano dei Titani abbattuti dalla cima del Genio Alato, cioè dalla scienza sulla forza bruta della montagna (Leggere altro articolo sulla Stella a cinque punte detta della Conoscenza, ormai scomparsa sul suo capo della statua), in altre parole… una raffigurazione degli operai morti durante lo scavo del tunnel. Forse la realtà più vicina potrebbe essere quella ai caduti su quel lavoro. Questo preambolo è per raccontare un simbolico messaggio floreale che ha rivestito l’intero monumento con quindicimila margherite e scuotere l’opinione pubblica e non solo, portando l’attenzione su un restauro imminente a questa imponente bellezza. L’artefice di questa graziosa comunicazione non poteva che essere Richi Ferrero, già reduce in altra installazione di genere (Fornendo un tappeto floreale alla statua di Vittorio Emanuele II, nel largo omonimo di Torino) coadiuvato dal suo collega Carmelo Giammello.
C’è un’altra realtà che persiste da tempo sulla Piazza Statuto (Chiamata così per via dello “Statuto Albertino”), alcuni asseriscono altro significato, più oscuro ed esoterico sia al luogo, sia alla piazza… considerato uno dei vertici del famoso triangolo nero (Londra/San Francisco) con la sua apertura verso “Porta Inferi” e dell’Angelo in cima, raffigurante Lucifero… adiacente ad esso, nel minuscolo giardino con la stele.
Le stranezze di Torino continuano, sapevate che in città hanno soggiornato nomi illustri non solo di intellettuali e filosofi, alcuni di questo l’hanno disprezzata per la sua “noiosa e odiosa regolarità delle vie con i suoi torinesi tristi e superstiziosi” a differenza di altri che furono affascinati dalla bellezza del centro con i suoi portici di Via Roma e Via Po, vantando una lunghezza di diciotto chilometri… ed il suo famosissimo locale Bicerin ricco di storia…
Volevamo descrivere alcune curiosità, tanto per non fare mancare nulla a questa Sabauda città. Iniziando a dire che è nata la prima metropolitana senza conducente, si è giocata la prima partita di rugby (1910) sul territorio italiano e sempre a Torino comparve la prima squadra di calcio (1887, discutibile con il Genoa) italiana. Sempre per sentito dire che è una città della magia, i suoi “Tòret” o fontanelle sono uniche e verdi, da Fiorio pare nacque il cono di gelato da passeggio, con certezza da Pepino gelateria, invece inventò il “pinguino” quello col bastoncino e poi ancora il gianduiotto e i cremini. Nel 1896 ci fu la prima proiezione cinematografica in una piccola stanza di via Po, in seguito ci fu il cinema d’essai e anche la prima per una multisala.
Aneddoti, storie e curiosità ogni città avrebbe da raccontare, noi ci fermiamo qui per il momento… in attesa di altre nuove…
Daniele Giordano