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IL ROMANTICISMO SENTIMENTALE E QUELLO GOTICO DI LORD BYRON A “STANZE SEGRETE”. LO SCRITTORE ZOPPO AMAVA IL VERO E CONDANNAVA L’IPOCRISIA SOCIALE, LA MENZOGNA

Data:

Dal 14 ottobre all’8 novembre 2021

La fine del Settecento rivoluzionario francese e la nascita della civiltà industriale inglese con le recinzioni borghesi delle proprietà agrarie, la creazione della macchina a vapore al posto delle diligenze ed il cominciare a venir meno del colonialismo d’oltre Oceano Atlantico con il sorgere dell’indipendenza degli Stati Uniti Federati coincise sul piano letterario con il venir meno del Neoclassic ismo del Monti in Italia e del romanzo storico di Walter Scott per cedere il passo alle aspirazioni, agli ideali patriottici, dei singoli popoli ed al loro spirito religioso rispetto alla pura Ragione ed al deismo del secolo dei “lumi”. L’Amore per Dio, il popolo e la famiglia animò gli scrittori e gli ideologi del tempo letterario, spesso erano la stessa persona, che nacque in Francia con la necessità di trattare argomenti moderni sia pur in forma classica rispetto a quelli storico – filologici ormai superati. A Manzoni. Foscolo e Leopardi in Italia corrisposero i poeti Keats, Shelley e Byron in Inghilterra e proprio a quest’ultimo ha sc elto di dedicar
e lo spettacolo iniziale della stagione Ennio Coltorti nel suo ristretto spazio “Stanze Segrete” in via della Penitenza, che ha preso il posto della casa più limitata di Trastevere dove avvenivano i primi lavori per la serie “ Teatro negli appartamenti” .Lo spettacolo venne già proposto qualche anno fa ed ora il sagace Ennio ha pensato di recuperarlo insieme alla moglie Adriana Ortolani ed al figlio Emiliano che si cala impeccabilmente nei panni del personaggio, deforme fin dalla nascita al piede destro., Codesta zoppia lo tormentava ed ango sciava per cui il suo carattere era focoso e polemico ,in lui vi erano il bene ed il male, l’amicizia ed il rancore verso la Natura ed il consorzio civile, pertanto giustamente il titolo lo definisce infernale e la sua produzione fu sì lirica, ma anche amara e beffarda contro la falsità e l’apparenza perbenista dei nobili titolati .La Ortolani ci ragguaglia con un’accurata lettura dei dati biografici e soczali del tempo, che lo vide andar via dall’Inghilterra mentre vi arrivava in esilio il nostro iniziatore del Romanticismo tradito dall’odiato “Misogallo”, ovvero Napoleone, che con il trattato di Campoformio del 1797 aveva ceduto il Veneto all’ Austria in cambio della Lombardia. Dunque in Byron vi era il senso dell’horror, del gotico, che si rifaceva al ciclo ossianico del poeta McPherson con le sue lande e brughiere desolate e la dolcezza, la sensibilità, con cui amava la sorellina e decise di andare con Keats a combattere per la libertà della Grecia dalla Turchia, morendo nella battaglia di Missolungi nel 1821.Diceva infatti Mazzini “Dio e popolo”, “Pensiero ed azione”, lo stesso che agitò l’animo di Byron che volle fare tutte le esperienze come Faust con Mefistofele nell’opera di Goethe. L’anima di Byron era bruciata, lacerata dalle passioni e non salvata da uno spirito superiore come Margherita per Faust. Tale “dannazione” è testimoniata sapientemente dall’uso multimediale stupendo che fa Ennio con immagini mostruose di denti digrignati, volti sfigurati da artigli di animali ,espressioni strazianti, posture agghiaccianti e dalle didascalie brutali e laconiche in negativo di Cobain ,del padre del decadentismo transalpino C harles Baudelaire e del nostro straordinario Carmelo Bene. Le proiezioni sono per lo più in bianco e nero, tuttavia quelle maggiormente coinvolgenti sono le ardenti fiamme vive che bruciano le città .Emiliano esprime brillantemente i sentimenti molteplici, le conturbanti idee, del lirico patriota e versificatore dalla doppia indole .In lui v’è sovente un dimenticarsi od assopire la coscienza per l’elucubrazioni sofisticate della mente che scavalcano l’ordinario vivere del mondo reale .Alla fine sono stati letti i suoi profondi ed oculati aforismi etici ed etologici di notevole spessore, che fanno da sperimentazione condivisa e ripresa successivamente dall’irlandese Oscar Wilde allorché abbandonò la moglie per intrecciare una relazione omosessuale, come prima aveva provato pure Rimbaud con Verlaine con una tragica fine del rapporto .La pièce sarà replicata fino ala scadenza del mese.

Giancarlo Lungarini

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