Costretto a capitolare la domenica precedente in Abruzzo in quel di Pineto in provincia di Teramo al termine di una partita tecnicamente apprezzabile e che ha lasciato qualche rimpianto per un rigore reclamato e non concesso nella parte finale dell’incontro, i rionali erano chiamati a dimostrare di non aver perso lucidità, brillantezza di schemi e freschezza atletica, avendo assorbito il contraccolpo psicologico della prima sconfitta del campionato. Mister Mazza poteva disporre della squadra al completo e l’unico rischio era che i padroni di casa potessero sottovalutare l’avversario ultimo in classifica con un solo punto in 4 gare, avendone pareggiata una sola con delle prestazioni deludenti nelle prime giornate. Il pubblico, nonostante fosse una bella giornata autunnale, era inferiore rispetto a quello cui eravamo abituati in passato, anche se la capienza è ancora ridotta per la precauzione sanitaria contro il virus e mancavano soprattutto i giovani della curva con i loro vessi lli, striscioni e suoni delle trombette a sostegno dei loro beniamini. Questi, nessuno dei quali è nato prima del 2000, avevano un’età media in campo di 25,6 anni di contro a quella di 23,7 degli avversari delle Marche, dove Montegiorgio è un piccolo centro di meno di 10000 abitanti in provincia di Fermo. Da principio la contesa s’è svolta prevalentemente a centrocampo con un undici ospite che cercava di contrastare sul nascere l’iniziative dei bianchi di capitan Massimo, difettando costoro logicamente dell’eccelsa tecnica e personalità che solo una certa esperienza può dare. I takles ed i contatti erano scorbutici, si registravano anche dei falli tattici per frenare l’offensiva dei locali e le ripartenze dei marchigiani guidati da capitan Omiccioli ed Albanesi, che agiva come rifinitore per il solo Spagna lasciato a disturbare la difesa capitolina. Per frenare accenni di comportamenti scomposti e scorretti il direttore di gara cremasco Peletti, concittadino del giornalista Beppe Severgnini, ammoniva per fallosità Tarantino e Monni da una parte e Zancocchia dall’altra, mentre ben presto Il Trastevere riusciva a coronare le sue strette e rapide triangolazioni con Sannipoli che al 24 avanzava fino al limite dell’area ospite e poi serviva Crescenzo sul vertice destro dell’area piccola con il bravo Danieled che trafigge va in diagonale Gagliardini. Adesso saltate le resistenze nella propria tre quarti degli uomini dell’allenatore Mengo, che poi nel dopopartita riconoscerà che i suoi sono ancora alla ricerca d’una condizione di forma accettabile ma che pure il terreno in erba sintetica li aveva sfavoriti non essendo abituati, bisognava assistere ad una loro reazione ed invece questa mancava in quanto l’incisività era scarsa, non denotavano idee di precisione nei passaggi e dunque non creavano pericoli per il giovane portiere diciasettenne Semprini che ha potuto trascorrere una domenica tranquilla, anche se è parso sempre agile e scattante quando è stato chiamato in causa. Galvanizzati dal vantaggio, gli uomini del presidente Betturri aumentavano la loro pressione ed al 30 minuto una saetta dello stoccatore Monni dal limite dell’area impegnava l’estremo difensore ospite che respingeva con l’aiuto del palo. Saliva il numero dei corner per i quiriti e la difesa marchigiana era sempre più in difficoltà non opponendo una valida resistenza e facilmente aggirabile sulla velocità, non essendoci nemmeno la capacità d’allentare la pressione dei primi della classe incutendo loro timore con azioni incisive tali da tenere in bilico il punteggio. Nella ripresa diventava maggiormente evidente la supremazia dei locali, che, sciolti da ogni preoccupazione, assalivano con impetuoso slancio l’altrui metà campo ed il trainer ospite cercava di trovare delle contromisure con forze fresche che potessero dargli un maggior peso di compagine e fargli giudicare tutto il valore e lo spessore tecnico del parco calciatori che ha a disposizione. Tra gli elementi in maglia scura si notava pure sfiducia ed un notevole calo atletico, tanto che il portiere Gagliardini al 52 minuto non tratteneva un diagonale di Sannipoli con Proia lesto a spedire la sfera in rete. Perciò l’interesse si spostava sull’attenzione verso i nuovi giocatori ospiti Santoro, Amici e RIgen, che tuttavia non davano un concreto apporto ai loro compagni ed allora anche il “coatch” Mazza inseriva Lapenna, Squerzanti ed Ilari, per Proia, Corsetti e Cervoni, che prima aveva impegnato il numero uno marchigiano con una respinta a pugni su sventola da fuori area . C’è da dire che poco prima Monni aveva mandato alto da pochi passi con il portiere impossibilitato ad intervenire, tuttavia la manovra corale a suggellare la superiorità indiscussa dei capitolini era la percussione sulla fascia sinistra del campo di Lapenna, che poi rimetteva il pallone al centro dell’area con una deliziosa rifinitura per Squerzanti che trafiggeva in uscita Gagliardini. Il largo successo dava la possibilità d’inserire anche Madeddu per Sannipoli e sulla sponda opposta Palladini per Albanesi, ma non c’era tempo per valutarli, comunque il Montegiorgio è veramente scarso complessivamente in tutti i reparti e dovrà faticare molto per trarsi dagli impacci. Invece il Trastevere dovrà verificare subito tra una settimana la piena efficienza individuale , sinergica e collettiva nella città natale del sommo poeta Leopardi, insomma Recanati che insegue a due punti di distanza essendo stato fermato in casa dal buon Pineto, mentre il Porto d’Ascoli è stato bloccato dal Notaresco ed il Chieti dal Vastogirardi. In trasferta si sono imposti la Matese a Fano ed il Castelfidardo in quel di Vastogirardi. La vera sorpresa è, però, costituita dall’Atletico Terme Fiuggi che lo scorso anno ha navigato a centroclassifica tra alti e bassi, viceversa in questa stagione è temporaneamente al comando avendo battuto di misura il Tolentino ed il 7 Novembre ci sarà il” big- match” allo Stadium e dovremmo assistere ad un incontro di alto tasso tecnico, sperando in una giornata stupenda per clima ed ambiente formato dalle due tifoserie, ricordando che dietro alla compagine delle Terme c’è un politico diplomatico e degno di rispetto come l’ex presidente del Parlamento Europeo.
Giancarlo Lungarini