A seguire le liriche della poetessa Claudia Rossi.
Parole nel silenzio
Lasciamo cadere queste
Parole
Nel silenzio,
che non si perdano nel vuoto.
Prendiamoci per mano,
per ritrovare
quel cammino incerto.
Anche se tutto è molto lontano
È come se ora
Tutto ciò che fu
Di nuovo possa tornare
Di nuovo possa accarezzare
Le profondità dei tuoi occhi
Di nuovo possa ubriacarmi
Di quel soave tuo profumo.
Torni ancora
Quel profumo
A trascinarmi nei suoi sogni!
Ti prego:
non lasciamo morire
questi passi
tra le calli dei nostri
ricordi.
Non lasciamo che il vento
Seppellisca la loro orma.
Non attendiamo
Un’altra notte,
ma lasciamo finire questa
con le sue ombre,
con i suoi segreti,
per salutare
un nuovo giorno
fatto di sole,
colori,
speranze.
Non voglio i miei sogni:
io voglio te,
perché è solo con
te
che ho visto nascere
l’alba al tramonto
di questa mia
vita.
Quella notte
È così calda e misteriosa
La notte.
È così dolce e silenziosa
La luna
Che da lassù mi guarda
E mi illumina verso un
Nuovo sentiero.
Già taceva quel sentiero
Quando mi addentravo
Nelle sue membra,
per perdermi da te,
lontana.
Già dormiva quella stella
(o piangeva).
I suoi occhi brillavano
Mentre spiavano di nascosto.
Quella notte mi ha rapito.
Mentre tu dormivi
Vedevo riflettere sul mare
Il tuo sguardo sincero
Limpido.
Lo vedevo dileguarsi
Fra le onde, confondersi con le nebbie,
unirsi a quel canto
che modulavo nella mente.
Che melodia lontana!
Che pianto straziante
Non udirlo più!
Che squarcio al petto
Averti perduto,
lasciato!
Piccola stella
Non vedo più la tua
Luce:
la notte è lontana ormai,
è lontana quella
notte…
A cosa è servito il tuo sguardo
Il tuo sguardo è mutato
Come da rosa in petalo,
un petalo solo
morto senza fantasie
in un giardino colorato.
Ora te ne stai solitario
Dipingendo questo mondo
Di tristezza
Di grigia passione
Di buia malinconia
Di cupa solitudine
Di tristi e lontani
Ricordi.
I tuoi occhi tanto misteriosi
Tanto magnetici.
I tuoi occhi caldi,
pieni d’amore
ora, ora sono velati di nebbia,
svaniscono tra mille colori
e mi separano dai sogni
per risvegliarmi in un
nuovo giorno,
senza luce
senza la luce che illuminava
il mio fiore.