A seguito le liriche della poetessa Elma Schippa.
La mia saudade
La mia saudade.
In profondità, sempre.
Certe volte affiora sulla pelle.
Sono piccole fiamme che feriscono
e al tempo stesso commuovono.
Tutto il corpo ne è pervaso.
È una dolce tristezza
per qualcosa che non è mai esistito
o che, al contrario, è stato sublime.
È un’attesa ad occhi aperti
di emozioni non ancora vissute.
Un’amara mancanza
di giorni mai arrivati,
di persone appena sfiorate
o mai incontrate.
Il cuore si stringe a sé
in un abbraccio che
non scalda ma ama.
Una malinconia per carezze
ormai assopite
ma tenere agli occhi dei ricordi.
Una girandola, un treno
e il piacere di quello che sarà
già mi manca.
In profondità, sempre.
Piccola stella marina
Il motoscafo sfrecciava sopra le onde.
L’euforia della bimba si stagliava nel vento.
La prima entusiasmante corsa nel mare dei sogni.
Il primo indomito salto sulla scia della vita.
Chissà se il timoniere si accorse
della gioia che aveva provocato
nel cuore della piccola stella marina!
Tutto o niente
Sarò la voce del vento.
Sarò un’aquila silenziosa che lo attraversa.
Sarò un giocoso Maestro di fuochi
che brucia le ombre.
O una raffinata Margherita
che splende sotto la luce indelebile della luna.
Sarò l’intrepida acqua
che sgorga dalla sorgente
e fragorosa scende a valle
a dissetare il borgo.
O un sasso che rotola a briglia sciolta
giù per la radura.
Una quercia che dà sollievo
ai cavalli spossati dal sole.
Un dispettoso capriolo
che saltella impavido tra i boschi
disegnando nuvole di polvere.
Perché o sono tutto o sono niente.