In scena al Teatro Franco Parenti di Milano dal 13 al 19 novembre 2021
La Gilda del Mac Mahon di Giovanni Testori è una raccolta di racconti che si prestano molto ad essere trasformati in pièce. Il valore del testo è dato dal calore umano che rappresenta. Gilda è la ragazza di Via Mac Mahon. Una affascinante donna che richiama nell’immaginario di periferia il conturbante fascino di Rita Hayworth. La nostra eroina è una donna che si prostituisce lungo il viale della periferia meneghina per amore verso il suo uomo detenuto per ricettazione nella casa penitenziale. Una lucciola che sempre per amore prima seduce con facilità un cliente che si era innamorato di lei e dopo con la stessa facilità lo ferisce tradendolo. La trama ricalca con divagante ironia la vita e le disavventure di questa incompresa regina. Una donna sempre alla ricerca di sesso ma con nel cuore la speranza di vivere anche una grande storia d’amore.
Laura Marinoni dice del suo spettacolo:
«Ho lasciato il teatro, quel giorno folle di fine febbraio in cui iniziava l’incubo della pandemia, nei panni della Monaca di Monza dei Promessi Sposi di Testori, e Testori fa rinascere adesso la Gilda…» spiega Laura Marinoni presentando lo spettacolo che ha tratto da La Gilda del Mac Mahon di Giovanni Testori.
Nel suo racconto, lo scrittore milanese ambienta nella Milano degli anni Cinquanta la vicenda di una donna dal fisico prorompente che vive nei pressi del Ponte della Ghisolfa. Un po’ somigliante all’“atomica” Rita Hayworth, la sua eroina porta il nome del personaggio più noto della diva americana: Gilda.
Per mantenere Gino, un balordo di cui è l’amante, e farlo vivere “come un signore”, Gilda si prostituisce. «Mi sembra di conoscerla, la Gilda – continua Marinoni-. E la lingua stupefacente con cui l’autore la fa parlare, come un torrente in piena; quella vitalità senza freni che racconta la fatica di sopravvivere e la passione incontenibile per il sesso sì, ma soprattutto per l’amore. Testori mi commuove, sempre. E mi diverte, mi fa sentire a casa, agganciata agli anni in cui stavo per venire al mondo e che poi ho respirato da bambina. Mi aiuta a ridare forma al nostro mondo di oggi, tornando all’autenticità. Non c’è mai giudizio in Testori, solo uno sguardo innamorato per i suoi personaggi esuberanti di periferia, soggetti da fotoromanzo dal cuore spalancato».
Le musiche di Alessandro Nidi imprimono al testo un significativo e pregiato valore. Le canzoni creano una atmosfera da piano bar. I brani musicali spaziano ed alimentano i pensieri e le parole di questa donna vestita di rosso passione che vive e sul palco si racconta. La drammaturgia è ben diretta e ben recitata da una esaltante Laura Marinoni che magistralmente con ironia entra dentro il cuore di una Gilda che ci riporta nelle periferie della Milano di Giovanni Testori.
Giuliano Angeletti