Come annunciato nel precedente articolo, proseguiamo il nostro viaggio gastronomico alla scoperta dei sapori delle Regioni: Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto. LOMBARDIA, con i nove piatti tipici, in assoluto tutti conoscono il Risotto alla milanese per i Pizzoccheri, non occorre andare sino in Valtellina per gustare questo piatto con marchio IGP. Polenta e misultin (un tipo di pesce di lago dal sapore delicato), la Cotoletta alla milanese che dire della Trippa alla milanese oppure sulla Mostarda lombarda, hanno fatto persino un festival, il Panettone per la sua sovranità, seguito dal Torrone cremonese… e sua eccellenza: la Cassoela. Abitualmente si prepara in occasione del Sant’Antonio Abate (17 gennaio) con i ritagli del maiale (cotenna, codino, orecchie, piede e altre parti povere dell’animale, servito con il cavolo verza, un vero piatto principe servito in ogni sagra lombarda. In questo caso l’accostamento sulla scelta dei vini da bere con questi piatti, è abbinarlo alle portate.
Se ritenete di essere curiosi, il nostro umile suggerimento è di approfondire l’argomento, scoprirete notizie sorprendenti legato ai nove piatti, iniziando dalle sue origini, scoprirete che essi sono parte della storia lombarda.
TRENTINO-ALTO ADIGE, anche per questa regione vi presentiamo i nove nomi dei piatti tipici della sua cucina, iniziando dagli Strangolapreti alla trentina, Spatzle o gnocchetti tirolesi, Tortei di patate (molto apprezzati nella Val di Non), Polenta e capus (polenta e cavolo cappuccio), non può mancare la Minestra da orz (zuppa di orzo), Torta di grano Saraceno che dire del dolce di Natale, lo Zelten e l’immancabile Strudel.
Per finire ecco un’antica ricetta del “non si butta mai via niente”sono: I Canederli. Ingredienti come sempre per quattro persone. Circa 600/800gr. di pane raffermo tagliato a piccoli pezzi, quattro/cinque uova, 150 gr. di farina di grano tenero, 400 ml. di latte intero, due/tre etti di speck tagliati a dadini, due cucchiaiate di prezzemolo fresco tritato finemente, sale q.b. Amalgamate tutto il composto in una ciotola e impastate facendone piccole polpettine.
Dopo questo passaggio li farete cuocere in brodo (di carne o verdura) e mangiarli nel suo brodo di cottura, oppure una volta cotti, le scolerete bene pronti per essere soffritti in abbondante burro. Tutto innaffiato da ottimi vini DOC.
VENETO, ci siamo spostati lievemente di territorio per gustare altre specialità, con una preparazione semplice da farsi è Riso e Bisi (in dialetto si pronuncia rixi e bixi), per il riso s’intende il Vialone Nano (Verona, Igp) accompagnato da piselli freschi (non surgelati). In questo territorio esiste un particolare tipo di pasta chiamato Bigoli che prende il nome dal tipo di torchio usato (bigolaro), è uno spaghetto di formato molto più grande del bucatino, per la sua lavorazione porosa riesce a trattenere bene il sugo che li accompagna. Poi ci sono i Casunzei all’ampezzana, il Baccalà alla vicentina… la sua origine risale al XV secolo. Attenzione, quando si parla di questo stupefacente piatto, s’intende preparato con lo stoccafisso (o ragno), cioè merluzzo secco! Non potevano mancare le Sarde in saor, tipico antipasto veneto dal gusto singolare per chi ama cipolla e aceto. Difficile a trovarsi è la “fioreta” una ricotta liquida, se mai la trovaste allora, provatela con gli gnocchi, seguendo attentamente la ricetta che troverete. Abbiamo tenuto per ultimo un piatto tipico, per eccellenza: il fegato alla veneziana! Infine (per modo di dire) chiudiamo con una Curiosità: la Focaccia veneta. Ricetta povera per gli ingredienti, preparata durante i fidanzamenti, donata dal futuro marito alla sposa, all’interno veniva nascosto l’anello di fidanzamento… come sorpresa finale!
A noi non resta che congedarci sino alle prossime specialità regionali.
Daniele Giordano