Parlerò della mente non come colei che mente nel suo divagare tra un pensiero e l’altro, ma come lo strumento che ha scelto Anima per essere operativa al fine di produrre azioni atte a gestire dati, fare calcoli, tenere appuntamenti, documentare esperienze, archiviare file, memorizzare parole, dare forma alle visioni.
L’immagine di una mente menzognera, nasce da un antico profilo logico che avendo scoperto il suo stesso inganno, la condanna.
Permane dunque il giudizio che incrimina di falsità questa parte che delinea un segmento dell’essere umano.
Da questa premessa ne consegue che la mente è parte imprescindibile alla compiutezza di ogni uomo e la menzogna è quella possibilità che diamo a lei di agire quando non siamo sufficientemente connessi con la parte intima di noi stessi.
La mente, mente, quando è scollegata da Anima, quando nel brusio di pensieri divergenti non sente più il Maestro del cuore.
Se ci identifichiamo con quel brusio, infatti, legittimiamo la mente a compiere scelte o fare azioni senza il lasciapassare di Anima.
La mente, bisogna ricordarlo, è un ottimo decodificatore di informazioni, va usata nel rispetto delle sue mappe, bisogna saperla maneggiare amando ogni sua qualità intrinseca, cercando di sviluppare quelle abilità che possono aiutarla a dare il meglio di sé sotto ogni punto di vista e in ogni occasione venga richiesto il suo intervento.
La mente è Anima focalizzata all’Azione è indispensabile nel processo evolutivo alla stessa stregua di corpo, emozioni e spirito. Per fare in modo che non menta non serve cambiarla, serve accoglierla in noi senza la pretesa né di soffocarla né di comandarla ma solo di amarla senza condizioni, come un’alleata che al bisogno sa offrire il meglio di sé.
Concludo affermando che il luogo comune, “mente che mente”, è frutto di una visione logica che separa ciò che è buono da ciò che non lo è, proiettandoci dentro un’immagine della stessa come qualcosa da attenzionare, tuttavia la visione poetica ci ricorda che la mente è solo una parte dell’insieme “ uomo” e come tale va riconosciuta nel suo valore sacro di “mente celeste” che trae la sua forza dal nucleo divino che è dentro di ogni essere umano.
Fiorinda Pedone