Da martedì 16 a domenica 21 novembre 2021 al Teatro Olimpico di Roma
Finalmente dopo 2 anni di chiusura per la pandemia provocata dal virus Covid 19,che ora sta minacciando di nuovo il Paese con la quarta ondata per cui si stanno incentivando da parte del generale Figliolo le terze dosi di vaccinazione dopo 180 giorni, l’istrionica e provocante con i suoi monologhi Francesca Reggiani è tornata ad incontrare il suo pubblico con elegante charme ed un vivace profluvio di parole, che non ha risparmiato niente e nessuna delle questioni più importanti oggetto di riflessione. Ha iniziato cominciando dai disordini di piazza a dalle violenze provocate dai “No vax” con insulti ed offese ai giornalisti, testate a persone in disaccordo con loro che pretendono di possedere la verità, green pass falsi da parte di dottori compiacenti ed “ in primis” l’assalto alla sede della CGIL in Corso Italia, il più vecchio e numeroso sindacato nato nel 1896. La malattia diffusasi nel passato biennio nell’analisi arguta della briosa mattatrice del palcoscenico ha avuto diverse conseguenze di rilevante impatto sociale, quali la crescita del 40% dei divorzi in quanto la diuturna e coatta coabitazione forzata ha fatto scoppiare l’incomprensioni ed insofferenze caratteriali tra i coniugi, che cercavano varie motivazioni per allontanarsi per qualche breve periodo da casa, per esempio portare a spasso il cane oppure andare a portare l’immondizia nei cassonetti della differenziata. In chiave personale, ha confessato, che avendo due cani spesso ne doveva prestare uno a qualcuno dei condomini. Stando chiusi tra quattro mura, ha soggiunto socialmente, come si sia presa l’abitudine di sfornare il pane in privato e di seguire le trasmissioni gastronomiche, con le ricette fornite dagli “chef” che hanno conquistato il successo dello “share” e fatto nascere dei neologismi come impiattare; lei ha palesato una grande preferenza per il cuoco Antonino Cannavacciolo che prepara dei cibi sfiziosi e spesso rimprovera violentemente i propri apprendisti che davanti ai fornelli hanno sbagliato l’esecuzione dei suoi ordini; a questo va fatta risalire anche l’introduzione a “Striscia la notizia” della rubrica di Paolo Marchi che settimanalmente incontra uno chef di grido e gli fa svelare una sua succulenta pietanza. Ha poi fermato la sua attenzione sull’elezioni amministrative della capitale che hanno mandato a casa la Raggi, capitata per caso in Campidoglio e non avendo una chiara programmazione progettuale e politica, eleggendo al suo posto l’ex ministro dell’Economia ed amante della musica brasiliana con un pregevole suono della chitarra quel Roberto Gualtieri con cui s’è complimentato pure il leader del Movimento5 Stelle, l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte che l’ha avuto come membro del suo secondo Governo. Tuttavia la Reggiani rimprovera con lazzo fescennino anche lui per essere troppo fiducioso e sorridente, come se non sapesse dei problemi della città dove non si contano le pericolose buche, gli alberi vecchi e dalle radici marce che cadono sui passanti e sulle macchine, gli autobus del parco ATAC che vanno a fuoco e talora pure i ponti, come quello di ferro all’Ostiense. Ecco la causa dei 40 milioni stanziati per un parziale rinnovo delle vetture e di seguito una lunga conversazione con un’amica che sta dal parrucchiere sotto il casco, che si sente depressa per una continuata astinenza sessuale e che aspetta di fare la terza dose il giorno dopo. La prima parodia d’un personaggio pubblico è stata riservata a Federica Sciarelli che presenta il programma “ Chi l’ha visto?” che viene ludicamente preso in giro : la conduttrice infatti fa parlare due genitori che raccomandano a chi avesse trovato il loro figlio d’inchiodarlo sul posto dove si trova e non rimandarlo indietro, anche perché in una recente sentenza della Corte di Cassazione è stato sanzionato che dopo i 30 anni la sua famiglia non ha più il dovere di mantenerlo se non lavora. Successivamente sono state messe a confronto due personalità per scavare a fondo con intelligenza e tecnica nella loro vita per ricostruirne la personalità : la prima era la giornalista Concita De Gregorio, prima direttrice dell’ “Unità”, poi a “La Repubblica” ed in RAI, ma che ora sta avendo un enorme consenso su La 7 con David Parenzo intervistando personaggi politici e della Sanità, giornalisti ed economisti, sindacalisti, nella rubrica “In Onda” il sabato e la domenica, dopo averla diretta per tutta l’estate in luogo di “Otto e mezzo” di Lilli Gruber. La rappresentante della carta stampata è stata etichettata con l’esplicito slogan pacifico “Mettete dei fiori nei vostri cannoni”, mentre la seconda messa a fuoco dal sarcasmo umoristico della Reggiani è stata la leader di “ Fratelli d’Italia” Giorgia Meloni che la briosa Francesca ha criticato per il suo sovranismo populista e definito con l’ affermazioni da lei stesse lanciate “Sono Giorgia, sono una donna, sono una mamma e sono cristiana”. Infine la parte finale dello show è stata una ripresa d’un suo collaudato “cavallo di battaglia” : le donne che si lamentano del fatto che l’età passa e non hanno scoperto un’anima gemella che possa dare loro amore e piaceri sessuali, mentre frequentemente dopo i 63 anni le mogli vengono abbandonate dai mariti che non trovano più attrazione nelle loro compagne poiché si lasciano andare nel loro portamento ed abbigliamento espresso con trascurata superficialità da lunghe vestaglie e capelli discinti con bigodini. Quelle che sono single sovente sfrecciano in estate con i loro SUV e pellicce di visone per affascinare giovani ed uomini già sulla cresta dell’onda nei loro settori e professionisti conclamati al fine di suscitare passione per loro, mentre le seconde sono tradite dall’eccitazione per le badanti dell’Est, slave, , che si fanno apprezzare dai loro coniugi per le loro vorticose minigonne ed i tacchi a spillo o meglio “ a squillo”, che se serve non lesinano al maschio più attempato, ma sempre desideroso di appagare le sue voglie sensuali, u delicato tocco con le mani nelle zone giuste per aiutarlo. Sono autentiche “gattemorte” e possibile che le donne italiane e dunque d’estrazione latina, munite di fantasia e sentimento, non sappiano escogitare le giuste contromisure per combatterle, si domanda emblematicamente l’esuberante “Performer” che per due ore regge l’impatto con la platea. Insomma un divertente spettacolo che ha confermato tutte le qualità straordinarie della quirite regina dei palcoscenici capitolini in materia di sbrigliata ed acuta osservazione dei fenomeni economico civili e muliebri – sessuali.
Giancarlo Lungarini