Per la prima volta la Fondazione Nureyev concede a un’altra compagnia di riprenderla. Per questa occasione la Scala ha commissionato nuove scene e costumi a Luisa Spinatelli. Una grande vetrina per gli artisti scaligeri: otto recite e diversi cast nei ruoli protagonisti, la produzione sarà registrata dalla RAI e trasmessa il 31 dicembre su Rai 5 e RaiPlay e sulla piattaforma digitale Medici Tv dal 25 dicembre.
La prima Stagione di Balletto firmata da Manuel Legris si apre con grandi novità sin dall’inaugurazione, con il debutto di La bayadère di Rudolf Nureyev, rappresentata finora solo dal Balletto dell’Opéra di Parigi per cui fu creata nel 1992 e che ora per la prima volta verrà messa in scena dal Corpo di Ballo della Scala. Otto le recite, che sono state riprogrammate, dal 21 dicembre e fino al 13 gennaio, con la consueta Anteprima Under30 che si svolgerà il 20 dicembre alle ore 14.30. Atteso dunque il grande debutto per i nostri artisti in questa produzione con nuove scene e costumi disegnati appositamente per questa prima scaligera da Luisa Spinatelli, che rinnova la sua collaborazione con la Scala e con Manuel Legris, così come Kevin Rhodes, nuovamente sul podio a dirigere l’Orchestra della Scala. Il balletto è stato ripreso in collaborazione con Florence Clerc, già étoile dell’Opéra di Parigi, proprio dal Direttore del Ballo Manuel Legris, interprete del ruolo di Solor fin dalla creazione e per innumerevoli occasioni a Parigi e in tour: per lui, questo ingresso nel repertorio scaligero è decisamente un nuovo omaggio a Rudolf Nureyev, e un titolo ideale per far brillare la attuale Compagnia con la sua rinnovata immagine; fastoso e ricchissimo, che esalterà l’artisticità dei primi ballerini, dei solisti e di tutto il Corpo di Ballo nei numerosi ruoli e nella grande varietà di danze, offrendo su un piatto d’argento un vero sfoggio di virtuosismi e variazioni, e meraviglioso rigore nel terzo atto che si conclude, riportando il classico in tutta la sua purezza, nel candore del Regno delle Ombre, tra i capolavori più celebrati del repertorio. Protagonisti degli intrighi e dei drammi d’amore della bella Nikiya, la danzatrice del tempio, del nobile guerriero Solor votato all’amore per lei, a sua volta ambita dall’Alto Bramino, ma irretito dalle trame di corte e costretto a sposare Gamzatti, figlia del Rajah, diversi cast, mentre per ragioni di sicurezza, non è prevista la partecipazione degli allievi della Scuola di Ballo. Apriranno le rappresentazioni il 21 dicembre Nicoletta Manni (Nikiya), Timofej Andrijashenko (Solor) e Maria Celeste Losa (Gamzatti), che danzeranno anche nell’Anteprima Under30 del 20 dicembre alle ore 14.30. Con questi protagonisti, il balletto sarà ripreso dalla Rai e trasmesso in Italia il 31 dicembre alle ore 21.15 su RAI 5 e su RAI Play, all’estero dal 25 dicembre (ore 20.00) sulla piattaforma Medici Tv e sui circuiti cinematografici italiani e internazionali in data da definire. Nelle date successive alle feste natalizie, il 30 dicembre in scena Nicoletta Manni (Nikiya), Timofej Andrijashenko (Solor) e Virna Toppi (Gamzatti) e nell’ultima recita dell’anno, il 31 dicembre alle ore 18, Martina Arduino (Nikiya), Marco Agostino (Solor) e Alice Mariani (Gamzatti). Nelle prime rappresentazioni del 2022 Svetlana Zakharova, nel ruolo di Nikiya, che l’ha vista acclamata alla Scala nelle versioni Makarova e Grigorovich, e che danzerà il 5 e l’8 gennaio per la prima volta accanto a Timofej Andrijashenko (Solor); nel ruolo di Gamzatti Maria Celeste Losa; il 7 gennaio saranno in scena Vittoria Valerio (Nikiya), Claudio Coviello (Solor), Virna Toppi (Gamzatti). Il 12 gennaio Nicoletta Manni sarà ancora in scena, con Nicola del Freo (Solor) e Virna Toppi (Gamzatti) e chiuderanno le recite, il 13 gennaio, Martina Arduino (Nikiya), Marco Agostino (Solor) e Alice Mariani (Gamzatti).
Accanto a loro, molti altri artisti saranno impegnati nei vari ruoli del balletto, dall’Idolo d’oro (Federico Fresi, Domenico Di Cristo, Mattia Semperboni, Francesco Mascia), al Fachiro (Domenico Di Cristo, Federico Fresi, Rinaldo Venuti, Eugenio Lepera), l’Alto Bramino (Massimo Garon, Daniele Lucchetti, Giuseppe Conte), il Rajah (Mick Zeni, Christian Fagetti, Gabriele Corrado), Lo schiavo (Gabriele Corrado ed Edoardo Caporaletti), Aya (Giuseppina Zeverino e Beatrice Carbone) e il Corpo di Ballo protagonista assieme ai solisti delle splendide danze: la danza d’Jampe, la danza dei ventagli, la danza con i pappagalli, la danza dei guerrieri, la danza Manou (una ragazza con una brocca in equilibrio sulla testa), la danza del tamburo, il pas d’action, e, nel terzo atto, nel capolavoro del Regno delle Ombre, con 24 fanciulle-spirito in una teoria ispirata a Petipa dalla processione di anime del Paradiso della Divina Commedia illustrata da Gustave Doré, con le variazioni delle tre ombre soliste: Agnese Di Clemente, Caterina Bianchi , Gaia Andreanò in alternanza con Maria Celeste Losa , Caterina Bianchi Alice Mariani e con e Agnese Di Clemente, Camilla Cerulli, Gaia Andreanò.
La bayadère, uno dei balletti cardine del repertorio classico, vide la sua prima assoluta a San Pietroburgo nel 1877 e divenne immediatamente uno dei più grandi successi di Marius Petipa, antecedente alle sue produzioni della Bella Addormentata (1890) e del Lago dei Cigni (1895). Un’India da leggenda, intrighi, drammi d’amore; il fascino dei paesi esotici e il successo di opere letterarie come il poema Śakuntalā ispirarono Petipa, che creò una perfetta armonia fra scene di massa e protagonisti, momenti di alto lirismo e fascino poetico. Su tutti la meraviglia del Regno delle Ombre, fu il quadro che aprì la strada alla fortuna occidentale di questo balletto e all’astro splendente di Rudolf Nureyev che ne fu straordinario interprete e poi coreografo.
Fino al 1961, quando il Kirov nella sua tournèe a Parigi presenta il Regno delle Ombre, questo balletto era infatti sconosciuto all’Occidente; in scena, ventitreenne, è Nureyev a danzarlo. Nel 1963 è Nureyev stesso a rimontarlo per il Royal Ballet, e proprio con questo titolo, assieme ad altri, fa la sua prima apparizione nel 1965 alla Scala. Nel 1974 lo rimonta per l’Opera di Parigi, e nel 1992 a pochi mesi dalla sua scomparsa, qui firma la sua messa in scena del balletto intero, fino ad ora rappresentato solo dal Balletto dell’Opéra di Parigi per cui fu creato. Alla Scala l’ultima Bayadère risale al 2008, nella versione di Natalia Makarova; il titolo poi, nella versione di Grigorovich, appare sul nostro palcoscenico nel 2018 per tre recite, in occasione dell’ospitalità del Teatro Bol’šoj. Ora, quella che è stata di fatto l’ultima produzione di Nureyev dei grandi classici, entra per la prima volta nel repertorio del Teatro alla Scala.