Raccontare le azioni di un personaggio simile non è facile, poiché lui è l’uomo dai mille volti, dalle miriadi di trasformazioni… qualcuno in fondo al teatro avrebbe esclamato… è lui o non è lui…? Certo che è lui: Arturo Brachetti, trasformista per antonomasia!
Il sostantivo usato, ha una definizione azzeccata per Brachetti, attribuendogli caratteristiche individuate dalle innumerevoli trasformazioni.
Per chi non conoscesse l’artista, inizieremo a parlarvi di un bambino tendenzialmente solitario, preferiva stare da solo a causa della sua timidezza. Malgrado questa sua lacuna, ha saputo trasformare il suo carattere interiore durante le pause del seminario al Valdocco di Torino seguendo don Silvio Mantelli (In arte Mago Sales, Fondatore del Museo della Magia in Cherasco – To) durante gli spettacoli di magia per intrattenere i bambini dell’oratorio. Chiunque, in particolar modo i fanciulli restano affascinati, anche nel profondo di Arturo Brachetti iniziava a prendere il sopravvento, incanalandolo nella giusta direzione sino a diventare socio del Circolo Amici della Magia (Torino), fu in quell’occasione che scoprì il più celebre dei trasformisti dello spettacolo italiano Leopoldo Fregoli, rimanendo definitivamente ammagliato dalle sue interpretazioni al punto che volle seguire il suo esempio. Da notare che in quel periodo, il trasformismo non era molto diffuso. Nel frattempo, rispose a un casting teatrale indetto dal famoso Erminio Macario che lo scelse per la sua bravura. Com’è strana la vita, alle volte il destino è quello che decide per noi dettando l’ultima parola… Contemporaneamente, anche il Paradis Latin di Parigi lo volle a sé.
Serio e preciso, decise di parlarne al grande Macario, prima di prendere un’affrettata decisione, il quale gli consigliò di accettare la proposta francese… la quale pensò bene di tenerselo ben stretto.
Le soddisfazioni di un artista come Arturo Brachetti crescevano smisuratamente in ogni dove, di lui ci sarebbe da scrivere non poco, solo parlare della sua collezione di costumi, non basterebbe un articolo. Si tratta di elencare un minimo di oltre 350 personaggi, senza nessuna difficoltà riesce a impersonarne 100 in una sola serata, a questo proposito viene da ricordare cose disse il celebre Ugo Tognazzi prima di convocarlo per la parte teatrale di Madama Butterfly: Intanto Brachetti è in grado d’impersonare qualunque ruolo.
Definito il più grande trasformista al mondo, compare nel Guiness Book Record per la velocità nel cambiarsi abito oltre a questo, ha ricevuto il premio Molière, non solo, la sua statua appare in una sala del Museo Grèvin a Parigi.
Come sempre per finire ecco una curiosità: Il ciuffo (L’unico che ha in testa) raffigurano due simboli a cui Renzo Arturo Giovanni Brachetti è legato, uno per la sua città natale Torino e la Mole, l’altro per Parigi con la Tour Eiffel.
Daniele Giordano