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CON UNA STUPENDA TRIPLETTA DI CORSETTI IL TRASTEVERE S’AVVICINA ALLA RECANATESE. UNO SCINTILLANTE TRASTEVERE INDOMABILE TRAVOLGE IL NOTARESCO IN DIECI NELLA RIPRESA (4 -1)

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La compagine del rione, che in settimana aveva recuperato a Piedimonte Matese la partita contro i campani rinviata per il COVID all’ultima giornata del girone d’andata venendo raggiunta a 3 minuti dalla fine con una mirabile saetta all’incrocio dei pali di Ricamato, ex Cassino come Tribelli e l’allenatore Urbano, su cui nulla poteva Semprini che prima aveva compiuto degli ottimi interventi facendo pregustare un’importante vittoria, aveva davanti a sé una chiave di svolta per l’intero campionato alla prima in casa del nuovo anno contro la quarta in classifica : quel Notaresco già battuto all’andata con un punteggio all’inglese. Per continuare a sperare di poter vincere il campionato, dopo anni in cui s’è messo in luce con i “ play- off” vincendoli la passata stagione contro il Siena, ma non presentando la domanda di ripescaggio per la salita tra i professionisti come le squadre della città di Santa Caterina e del Latina avendo meno titoli e specialmente mancando d’un campo nella capitale dove poter giocare vista ancora l’impraticabilità del Flaminio. Il Notaresco invece doveva dimostrare che la sconfitta interna contro il Fiuggi era stata solo una disavventura imprevista e quindi per riprendere coraggio e confidare di restare tra le migliori 5 occorreva uscire con un risultato positivo dallo “Stadium” di Villa Pamphili. Mister Mazza per l’occasione ripescava il valente Monni che a Sambenedetto del Tronto era partito dalla panchina ed a Piedimonte non aveva giocato per squalifica, affiancandogli in avanti Proia e Lapenna per cui la sua formazione era schierata con il modulo del 3 – 4-3, mentre i teramani rinforzavano la difesa ed il centrocampo lasciando in avanti il solo Maio abituato a segnare con una certa costanza. Gli undici del trainer Epifani avevano dalla parte loro il vantaggio dell’esperienza e della scaltrezza calcistica, potendo contare su più elementi degli anni Ottanta e Novanta, tra cui Bruno, Speranza capitano ed Esposito per la prima età indicata e Gallo, Scimia e Diarra per la seconda. Dunque gli abruzzesi si disponevano meglio con il modulo del 4 – 4-2 e sembravano prendere il controllo delle operazioni con passaggi precisi, vigoria atletica e folta cerniera a centrocampo ove il filtro funzionava bene e gli attaccanti retrocedevano a dare una mano. I bianchi di casa al contrario erano piuttosto sbiaditi geometricamente, confusi nelle idee e fuori misura nei passaggi, restando distratti per le loro sterili offensive nelle retrovie dove al 12° Semprini in accorta uscita alla disperat precedeva di poco Maio lanciato in porta in contropiede. Allertati dalla paura corsa i quiriti reagivano con una veloce serpentina di Lapenna sulla destra che poi s’accentrava e sparava una forte saetta che Shiba salvava con l’aiuto della traversa, che ancora trema. Cinque minuti dopo la gara aveva un sussulto in quanto il bravo, sgusciante ed insidioso, Maio s’impossessava della sfera ed inventava una geniale prodezza, segno delle sue enormi possibilità tecniche : calciava al volo una potente bordata che s’infilava sotto la traversa sorprendendo un estremo Semprini un po‘avanzato rispetto alla fatidica linea bianca e di media statura per cui non riusciva ad intervenire con il richiesto scatto di reni. Il Trastevere provava a reagire, tuttavia un tiro di Crescenzo bloccato dal portiere ospite era l’unica risposta dei giovani del presidente Betturri nel primo tempo, che diventava sempre più ostico e scorbutico con gli scontri fisici rudi e scorretti in un paio di circostanze, che spingevano l’arbitro Vailati di Crema ad ammonire Ilari e Diarra, che poi nel secondo tempo, dimenticandoselo, ha compromesso l’esito della partita per i suoi compagni. L’intervallo, come contro il Chieti prima di Natale, faceva bene al complesso di Mazza, che con un a severa rampogna, puntata sull’orgoglio ed il carattere, svegliava i suoi giovani che rientravano in campo assatanati ed aggredivano con impeto e velocità impressionanti sulle fasce gli avversari, che accusavano subito il colpo. Infatti al 48° Proia da metà campo serviva con un perfetto assist il veliterno Claudio Corsetti che controllava di petto e trafiggeva in diagonale sulla sinistra Shiba. Il Notaresco si scioglieva come neve al sole, similmente all’Inter contro il Milan negli ultimi venti minuti per le sostituzioni sbagliate di S. Inzaghi, con un Handanovic complice sulla seconda rete di Giroud, con i suoi supporters numerosi al seguito con i bandieroni e gli ospiti apparivano frastornati dalle girandole vorticose dei padroni di casa che erano tutti gli scudi riscattando l’opaca prova del primo tempo. Tra il 63° ed il 66°l’incontro si decideva in quanto su corner, che poi saranno 4 per parte, di Crescenzo il terzino sinistro Fredrich toccava incautamente con la mano destra il cross in area ed il fischietto di Crema, ben assistito da Polidori di Perugia ed Ottobrini di Foligno, decretava il rigore che Proia realizzava a mezz’altezza spiazzando Shiba e quindi Diarra in elevazione con il braccio destro largo colpiva Sannipoli e pertanto per somma d’ammonizioni veniva espulso ed infine intorno al 70°, su imbeccata conseguente a punizione dal limite del solito Crescenzo, l’esuberante Corsetti controllava di petto il pallone e, saltando in dribbling un difensore, infilava sulla destra l’esterefatto portiere adriatico d’origine extracomunitaria, come altri elementi militanti tra le fila rossoblu. Sicuro ormai del risultato, mentre si diffondeva la notizia che i “ leopardiani” stavano perdendo in casa contro la Sambenedettese, il “coatch” Mazza dava il giusto riposo anticipato a Monni. Proia e Corsetti, che prima d’essere sostituito in nome del “turn over” siglava la quarta marcatura della sua intelaiatura su rifinitura a sinistra di Crescenzo per il superlativo Claudio che scartava il portiere ed infilava la “pelota” nella porta vuota. Entravano in progressione Fioretti, Massimo e Valentini, la reazione del Notaresco era sterile con due punizioni dal limite di Maio che sarebbero servite per la trasformazione tra i pali del calcio piazzato dopo una meta da rugby ed una prodigiosa parata da distanza ravvicinata di Semprini, che causava una pericolosa mischia in area del Trastevere. Il tecnico ospite Epifani, accettando la secca sconfitta scoraggiato dalla prestazione nella ripresa dei suoi calciatori, si dava da fare per restituire maggior forza e vigoria alla sua squadra che andava alla deriva e rimpiazzava Esposito con Bana, Speranza con Lopez, Bellardinelli con Blando ed infine Scimia con Massarotti. Con 4 minuti di recupero ed inutili l’arbitro lombardo poneva fine al “big – match” che terminava con delle proporzioni impensabili alla vigilia e specialmente nell’intervallo, a premiare lo splendido cuore generoso di capitan Tarantino e compagni che adesso dovranno crescere ed acquisire costanza di rendimento, soprattutto in trasferta, come s’è augurato il vice presidente B. D’ Alessandro, a partire da domenica, a Tolentino che all’andata sconfissero per due reti a zero. Bisogna che sopprimano con abnegazione, dedizione e volontà, questi difetti e ciò dipende dalla loro convinzione di potercela fare, poiché dopo arriveranno gli scontri diretti con il Pineto e la Recanatese allo “Stadium” e successivamente con l’Atletico Terme a Fiuggi dove è passato il Chieti per due gol ad uno. I giochi perciò sono tutti aperti e bisogna essere accorti a non sbagliare per non mordersi alla fine le mani e sentire ancora una volta dei rimpianti e rimorsi cocenti per non essersi serviti bene delle carte a disposizione. Crederci non costa nulla!

Giancarlo Lungarini

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