Il titolo sembra ricordare la canzone cantata da Marina Rey nel 1997, differente è quella interpretata ancor prima da Loretta Goggi nel 1981, ma non è di canzoni che apriremo l’articolo. Ci sembrava giusto come introduzione all’argomento da trattare, coinvolgendo i lettori col dire che la natura inizia a svegliarsi nel mese di marzo dal suo “abituale letargo invernale”. Le giornate tendono allungarsi e col bel tempo fa piacere fare passeggiate all’aria aperta, dopo le sofferenze imposte dalle chiusure forzate causa pandemia. I prati, cambiano di colore offrendo per i buongustai la raccolta di Tarassico o Dente di Leone, comunemente è quella pianticella prataiola, alcune persone raccolgono questi girasoli prima che nasca il suo fiore. Ottimi in insalata, con tonno e uova sode. Il suo piccolo germoglio prima ancora di aprirsi, lo si può usare come ”cappero” mettendoli sotto sale. Questa pianticella crescendo, crea uno spettacolare manto di un bellissimo colore verde, poi aggiunge a quello già esistente il colore giallo del suo fiore al prato, è uno spettacolo a vedersi. I girasoli giganti invece per intenderci, seguono il movimento solare per tutta la giornata iniziando da Est per finire a Ovest, dal suo seme si estrae un ottimo olio per friggere. Un cultore di questo ammirevole fiore, è stato il pittore Vincent Van Gogh immortalandolo nei suoi dipinti. Andando a fare le scampagnate lungo le rive dei torrenti, avrete di certo visto un arbusto con un insieme di fiori bianchi dalla vaga somiglianza dei narcisi ma privi di fragranza, se desiderate fare un esperimento provate a bagnarvi le mani e fregatele con i fiori descritti… uscirà della schiuma… per l’occasione serve al posto del sapone, inutile dirvi il suo nome: Saponara! Molto utile per il lavaggio a mano dei capi delicati.
Durante la vostra camminata prataiola, vedrete primule, violette o sentirete odore dell’aglietto selvatico ottimo nelle insalate di Tarassico, e poi la comune erba cipollina, ricca di contenuti vitaminici con proprietà depurative e cardiotoniche. Viene spesso usata in cucina per la preparazione di frittate o aggiungendo sapore alle minestre, i suoi fiori di un colore viola tenue, potrebbero tornarvi utili nel presentare un piatto di portata. Senza distruggere devastando i rami ma raccogliendo solo i fiori dell’Acacia, potrete usare le sue proprietà terapeutiche cercando in diversi testi officinali, utile per le scottature ed in cucina per preparare delle frittelle dolci (troverete le varie ricette e aneddoti consultando Google). Il nome è di origine egizia, la provenienza è australiana o da altrettanti paesi caldi. In origine simboleggiava la vita eterna per il suo duro legno associandolo alla vita e la rinascita del pensiero.
Se sarete esperti durante le vostre passeggiate, andate alla ricerca della Borraggine, una pianta con i suoi elementi naturali è importante per il metabolismo, non meno in cucina dalle frittate ai ripieni di pasta.
Senza eccedere vi abbiamo illustrato alcune ricette primaverili, con annesse le stesse potrebbero utilizzarsi a scopi curativi tramandate per secoli prima che la medicina ci venisse in aiuto curandoci, l’umanità ha usato le piante per curare ferite e migliorare la propria salute, imparando dagli animali, avendo questi, la capacità nel distinguere le piante buone da quelle cattive.
Da parte nostra invece potremmo usare le piante medicinali in tre modi solamente: come Infusione, uso Topico o estraendo il suo Olio, non fatelo senza essere stati consigliati da persone esperte.
Curiosità. I serpenti per eliminare totalmente la “vecchia pelle” in modo da lasciare il posto alla nuova muta, si sfregano contro la corteccia degli alberi e poi cercano il muschio per idratarsi.
Daniele Giordano