Reduci dal vittorioso impegno al “Riviera delle Palme” di San Benedetto del Tronto contro il Porto d’Ascoli, il complesso di mister Mazza era chiamato a confermarsi contro il penultimo in classifica del girone F della massima categoria dei Dilettanti, ovvero il Nereto che rappresenta il comune più piccolo della provincia teramana. L’allenatore poteva schierare la migliore formazione disponibile con il modulo tattico del 3-4-3 per una gara da vincere senza tentennamenti di sorta e con la rinnovata convinzione che in chiave tecnica sono secondi solo alla Recanatese, che ha confermato una volta di più il suo valore con una prestazione di livello contro il medesimo Porto d’Ascoli a cui ha rifilato nella cittadina di Leopardi un altro tris. Il Nereto, praticamente ormai quasi condannato a retrocedere nell’Eccellenza abruzzese, era sceso a Roma per giocare con dignità esibendo i suoi giovani e sostenendo un’onesta e gagliarda partita, basata soprattutto sull’esperienza del mediano Salvatori e del centravanti Pedalino lasciato troppo solo in avanti e mai servito con assist o lanci di rimessa pericolosi. La squadra del presidente Betturri è subito partita all’attacco in un incontro sostanzialmente corretto, nonostante qualche fallo tattico e scorrettezza proibita severamente represse con il cartellino giallo mostrato dall’arbitro veronese Migliorini prima a Malfetta per arresto da tergo d’un avversario in veloce ripartenza e poi a capitan Massimo per scorrettezza. Intorno al ventesimo lo stesso direttore di gara sorvolava su un fallo di mano in are degli ospiti da parte di Ferrini ritenendolo involontario e da distanza ravvicinata al suo corpo, ma questo non demoralizzava i padroni di casa che continuavano ad operare con manovre avvolgenti, anche se l’incisività non era molto apprezzabile in quanto i servizi per le punte erano spesso fuori misura, i cross dal fondo e dalla tre quarti eccessivamente frontali e dunque ben controllati da Palermo l’estremo difensore ospite o dai difensori, che quando si trovavano in difficoltà si rifugiavano in corner. Alla fine saranno ben 5 contro 1 per i capitolini che solo in una circostanza correvano un grosso rischio e precisamente al 26° minuto quando un diagonale di Falzetta finiva fuori a fil di palo con spavento di Semprini. Poco prima il Trastevere aveva sbloccato il risultato grazie ad una serpentina in area del Nereto di Fioretti che, giunto a tu per tu con Palermo, veniva agganciato da Antonelli e stavolta sul penalty non c’erano dubbi . Sul dischetto si presentava il centravanti Macrì che, spiazzato sulla destra il portiere, trasformava con una secca botta centrale a mezz’altezza. Crollata la diga degli abruzzesi ci s’attendeva la loro reazione offensiva, ma le polveri erano bagnate per mancanza d’idee e così Semprini in uno splendido pomeriggio primaverile di sole poteva trascorrere un primo tempo di tranquilla osservazione come spettatore non pagante. I bianchi quiriti avrebbero meritato il raddoppio che tuttavia non arrivava, perché le conclusioni da fuori area erano imprecise e rare. Nell’intervallo il trainer Mazza strigliava i suoi per mettere al sicuro il risultato senza correre inutili ed ingenui timori di non farcela a portare in porto il risultato, come già accaduto contro il Castelnuovo Vomano, che ha perso contro l’Atletico Terme Fiuggi nella città ciociara .La lezione esortativa dava immediatamente i suoi frutti al 47° in quanto su una discesa e penetrazione in area di Crescenzo sulla destra questi appoggiava indietro per il libero Macrì che da due metri con l’istinto del gol depositava in rete. A quel punto la partita , vista l’inconsistenza individuale e collettiva degli abruzzesi, poteva considerarsi in archivio, come il secondo tempo dell’Inter di Inzaghi, che s’è portata a – 2 dal Milan ed ha ripreso il Napoli fattosi battere per la seconda volta dalla Fiorentina al “Maradona”, per cui gli allenatori, dato che giovedì c’è il turno prepasquale come sempre, mettevano mano alle sostituzioni per conservare i migliori per le partite infrasettimanali e far giocare tutti, tenendoli in fresche condizioni fisiche e dando loro soddisfazione per gli opportuni stimoli e carica agonistica. Il “ coatch” Mazza toglieva nei primi dieci minuti del secondo tempo in ordine progressivo prima il capitano Massimo, poi Fioretti, Crescenzo ed il “bomber” Macrì, innestando Chinappi, Bay, Madeddu e Valentini, che si destreggiavano egregiamente, ma senza spunti notevoli da rimarcare. Il responsabile tecnico del Nereto mister Federico Del Grosso cominciava i propri avvicendamenti al 50° minuto rilevando il reo del rigore Antonelli con Santangelo, per procedere agli altri soltanto negli ultimi venti minuti per non stravolgere del tutto la sua formazione : uscivano Boito, Cipriani e Pedalino per Montano, Balducci e Natella, tutti baldi giovani ventenni ma nulla più. Comunque il Nereto avrebbe potuto salvare la dignità e l’onore se, stavolta è stato bravo, vigile ed attento, Semprini non fosse volato all’83° a ribattere con i pugni in corner un fendente tagliato del solito Falzetta, il migliore dei suoi, che sembrava destinato a centrare il bersaglio. Adesso giovedì il Trastevere andrà sulla riviera marchigiana per affrontare il Fano già sconfitto all’andata per 3 ad 1 e la sfida sarà difficile giacché la città dell’interessante Carnevale non vuole farsi risucchiare nella lotta dei “play out”, mentre il Tolentino che è terzo ed ha piegato il Castelfidardo non dovrebbe soffrire troppo a Notaresco, che ha lasciato il passo in casa al Chieti, mentre maggiori difficoltà riserverà la Vastese alla Recanatese. Il Trastevere tornerà il 24 allo “Stadium” contro il Vastogirardi, comune più alto in provincia d’Isernia, che all’andata vinse per 3 ad 1. Intanto a via Vitellia il pubblico sta sempre più diminuendo dato che il campionato è stato già praticamente aggiudicato alla Recanatese, che espugnò lo “Stadium” con un sonoro e roboante tris nel “big – mach” decisivo; infatti nell’ incantesimo primaverile di sole con un rialzo di temperatura invitante c’erano poco meno di 300 spettatori, il che è incomprensibile se si pensa che la Lazio era di scena a Genova e la Roma sarebbe scesa in campo all’Olimpico solo alle 18 rischiando di farsi battere dalla Salernitana se non avesse avuto un colpo di coda negli ultimi dieci minuti. Buona Pasqua a tutti nella Carità della Verità cristologica cristiana , anche se non c’è da sperare che la guerra finisca e la seconda variante Omicron pare più pericolosa della prima con la questione aperta di coloro che non sono stati vaccinati e che vengono dall’Est dove l’indice di vaccinazione è stato basso.
Giancarlo Lungarini