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DESCRITTIVISMO POPOLARE E TRASOGNANTI IMMAGINI LIRICHE DI PASOLINI ALLA FILARMONICA. LE STUPENDE VOCI DI R.MISITI E P. MARINO PER LA SUBLIME  ANTOLOGICA “ ROMA E’UNA ROSA”

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Si susseguono a ritmo incalzante gli eventi  ed i convegni letterari sulla figura del grande poeta , scrittore e regista cinematografico, Pier Paolo Pasolini in occasione del centenario della sua nascita a Bologna nel 1922 dalla mamma Susanna originaria di Casarsa del Friuli, dove egli trascorse la prima parte della sua vita fino a doversene allontanare per problemi  avuti con l’istituzione scolastica per certi suoi imbarazzanti comportamenti deontologici. Dunque sarebbe troppo lungo elencare tutti gli accadimenti celebrativi che si sono tenuti finora, ci limiteremo a citarne solo alcuni di quelli a cui abbiamo partecipato fino all’ultimo tenutosi all’Accademia Romana della Filarmonica per la rassegna musicale “Fluid”. Prima di tutto ricordiamo lo spettacolo “Museo Pasolini” che Ascanio Celestini profondo studioso dell’esistenza del lirico anticonformista, antiborghese e dedito all’analisi sociologica delle classi più umili e proletarie della cintura periferica delle metropoli, ha portato al successo lo scorso anno con la ricostruzione minuziosa della vita di Pasolini, legato da un amore edipico alla madre specie dopo la morte in guerra del fratello partigiano; la  testimonianza fotografica e didascalica del percorso esistenziale di Pasolini si può apprezzare fino al 10 luglio nell’ex GIL a Largo Ascianghi in Trastevere, vicino alla splendidamente restaurata Sala  Troisi.  A primavera invece nelle imponenti aule delle terme di Diocleziano c’è stata la Mostra “Hostia” con la ricostruzione della drammatica e tragica morte del letterato all’Idroscalo di Ostia per mano di Pino Pelosi, che lo travolse con una vecchia utilitaria per tentata promiscuità sessuale, anche se  qualcuno ha parlato d’un complotto politico con una banda di giovinastri. Stavolta invece è toccato al mondo sonoro delle canzoni di Pier Paolo Pasolini essere evidenziato , dopo una serata più intima e suggestiva con un repertori o maggiormente emotivo e sentimentale al Vascello, con la collazione dei testi più grintosi, vigorosamente energetici  e crudi, impietosi ed un desolato ritratto a tutto tondo nei suoi scritti dei quartieri sconfortanti, tristi e depressi con i personaggi  infimi del Mandrione , Tiburtino III ,del  Quadraro , dell’Acquedotto Claudio e di Porta Maggiore, San Lorenzo. Dalla squillante voce di Raffaella Misiti si sono ascoltate le figure delle scarmigliate popolane sull’uscio di casa, delle discinte prostitute e degli “homeless”, dei  malavitosi della criminalità comune e mafiosa, per finire con i “Ragazzi giù nel campo”, da cui la rappresentazione teatrale di “ Ragazzi di vita” due stagioni fa allo Stabile di Roma, ricordando ancora “Roma città violenta”. Tra i pezzi cantati dalla  Misiti rammentiamo i più significativi : “Macrì Teresa detta Pazzia”, “Cristo al Mandrione” , “ballata del suicidio”, “Amado mio”, “ Il valzer della toppa” ovvero dell’ebbrezza da  sbornia alcolica. Se insieme a tali motivi canori la prosa letta da Arianna Gaudio ha illustrato con espressioni forti il degrado urbanistico ed umano della nostra periferia, Pino Marino con il suo pianoforte  c’ha rimandato le suggestive immagini e metafore oniriche  contenute in testi più evocativi, psichici ed ossimorici. Ecco allora le due straordinarie composizioni ”Io so” dello stesso Marino sulla rilevante importanza della versificazione di Pasolini e “A pa’”  di De Gregori  con i palpitanti struggimenti romantici per le note sensitive del suo animo ed i pensieri ribelli del suo intelletto. Il ritmo orchestrale è stato accompagnato anche dalle chitarre di Annalisa Baldi e dalla fisarmonica alternata al mandolino di Désirée Infascelli. Alcuni pezzi sono in un magico dialetto romanesco, altre mescolano l’italiano al dialetto letterario, con le musiche di  compositori eccezionali durante il “boom” economico. Tra costoro vi sono: P. Piccioni, P. Umiliani  D. Modugno, E. Morricone e S. Endrigo. Infine una dedica L. Betti, ritenuta prossima sentimentalmente a Pasolini che, cessato lo sviluppo censuale del Paese, interpretò in teatro opere di talenti quali : Moravia, Soldati, Flaiano e lo stesso Pasolini , sulla colonna sonora dei musicisti detti prima. Ora lunedì venturo sarà di volta il Giappone con lo show “Takarabune” su musiche tradizionali della prefettura di Tokushima , situata nell’isola di Shikoku caratterizzata dalla sfrenata ed esuberante danza Awaodori. Non resta che andare alla Filarmonica Romana per gustare la musica orientale dell’Impero del Sol Levante, rispetto all’atmosfere nostalgiche ed alle sognanti creazioni mentali con la loro sinestetica bellezza  del geniale Pasolini, che infine abitò all’EUR in via Eufrate segno della buona posizione civile e sociale acquisita, nonostante la critica al sistema.

Giancarlo Lungarini

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