Roma, Teatro Vittoria, dal 20 al 25 settembre 2022
Un divertente, ma ferocissimo atto unico sulle dinamiche della competizione per un posto di lavoro in azienda, ma anche per un posto in questo mondo tout court, senza altri valori se non quelli di un individualismo esasperato. Si apre così, con Il Colloquio, in scena fino al 25 settembre, la stagione 2022/2023 del Teatro Vittoria. Una commedia, scritta e diretta nonché interpretata da Marco Grossi con un validissimo cast, che ha nel testo la sua forza a tratti dirompente e negli otto attori (otto si, avete letto bene) sul palco, degli interpreti credibili e bravissimi nel rappresentare i repentini cambi dei toni drammaturgici che virano verso l’amarezza del dramma senza abbandonare del tutto l’ironia spietata che avvolge l’intera pièce. Otto personaggi magistralmente delineati nelle proprie singolari caratteristiche, che mano a mano capovolgeranno il proprio aspetto superficiale per mostrare i veri volti e le vere motivazioni per cui si trovano tutti insieme nel grande ufficio per quella selezione, in una guerra tutti contro tutti in cui, nonostante l’ipocrita concetto di “team aziendale”, vincerà chi sarà più disonesto nei confronti degli altri.
Ero molto curioso, dopo aver letto la sinossi e la composizione del cast, di vedere Il Colloquio e la mia curiosità non è andata delusa. Mi ha sorpreso la ricchezza di vocaboli tecnici ed iperbolicamente aziendali, l’uso smodato e veritiero degli anglicismi, che denotano un grande lavoro di ricerca, il ritmo della commedia, la capacità degli interpreti, come accennavo, di assecondare la salita verso la concitazione totale del finale. Commedia che nasconde, dietro ogni sorriso, la disperazione del tempo presente, la solitudine, l’insoddisfazione, la rabbia repressa nei confronti di un qualcosa che ci è stato fatto credere possibile senza avvisarci del prezzo da pagare, terribilmente alto. Non solo nelle aziende.
Paolo Leone
Roma, Teatro Vittoria, dal 20 al 25 settembre 2022
