Le idee, le opinioni, l’espressione libera di concetti e pensieri arricchiscono il patrimonio culturale. Sono spunto di riflessione e stimolo per le menti che desiderano progredire e non chiudersi all’interno di certi ‘steccati’ ideologici. Purtroppo, però, ci sono concetti che vengono diffusi allo scopo di coltivare ‘omologazione’, cioè appiattimento di menti e inquinamento di coscienze.
In tutto il Mondo, alcuni grandi mass media, non propriamente indipendenti, comunicano idee e diffondono informazioni di forte impatto sull’opinione pubblica, al fine di contaminare il pensiero e di renderlo unico. Come se non bastasse, determinate ‘concentrazioni di potere’, quotidianamente, si impongono l’obbligo di arginare tutte quelle ‘minacce’ che provengono dall’intelligenza libera e dalla ricerca della verità.
Ma come si presenta il quadro della comunicazione libera, a livello mondiale e quanto è importante non perdere di vista il diritto alla libertà di espressione?
Lo abbiamo chiesto a Dario Cecconi, giornalista esperto di massmedia, direttore operativo della produzione multimediale che, dal 2017, è anche caporedattore del settore ‘televisione’ e autore della rubrica ‘Dentro e fuori la tv’ di Perodico Italiano Magazine, mensile di informazione e approfondimento culturale.
Dario Cecconi, il quadro della comunicazione, a livello internazionale, negli ultimi anni, è cambiato notevolmente e sta continuando ad evolversi progressivamente. In quale direzione stiamo andando?
“Sì, la digitalizzazione, l’ampia diffusione di internet come strumento di ricerca di contenuti, lo sviluppo dei media interattivi, dell’utilizzo massivo dei computers, degli apparecchi di telefonia mobile e, più largamente, tutto ciò che possiamo definire ‘convergenza multimediale’, hanno modificato profondamente il quadro della comunicazione, a livello mondiale. Stiamo andando nella direzione del ‘tutto per tutti’. Questa formula può apparire accattivante e vincente. Ma, in realtà, la comunicazione è materia seria e assai importante da trattare perché include l’informazione. Con questa formula, purtroppo, si perdono di vista il metodo e la qualità”.
Quindi, secondo lei, stiamo andando nella direzione sbagliata?
“No, non dico che stiamo andando nella direzione sbagliata ma l’importanza dell’ informazione autentica e di qualità non deve venir meno, pur comprendendo come questa sia irrimediabilmente diversa da come abbiamo imparato a pensarla sinora. Perciò, è necessario adeguare la nostra professionalità alle mutate esigenze di pubblico, mercato, contenuti e occasioni, senza perdere mai di vista il valore della qualità perché dietro ad ogni tipo di interazione comunicativa ci sono studio, tecnica e metodo”.
Che cosa intende per qualità?
“Informare, interagire e, più largamente, comunicare significa entrare in diretto contatto con gli altri e questo dovrebbe esser fatto sempre con grande serenità, con garbo, con rispetto. Accanto all’esigenza di ‘arrivare’ al pubblico, ci dovrebbe essere anche la volontà di dare spazio ai contenuti autentici e di stimolare il buon gusto e l’intelligenza, senza improvvisazioni. Intendo questo per qualità”.
E il contrasto alle ‘fake news’ è garanzia di qualità?
“Certamente. Ci deve essere sempre la volontà di inseguire la realtà dei fatti e di schierarsi contro le ‘fake news’, consapevoli che le persone, spesso, non cercano la verità ma si limitano a considerare vere quelle fonti che trovano velocemente, che sono attraenti e che, soprattutto, si conformano ai loro pregiudizi”.
In tutto questo, quanto conta la libera espressione delle proprie idee?
“Prendersi cura della propria libertà di espressione è fondamentale. Conta moltissimo. Essere liberi e non ‘manovrati’, essere protagonisti di un proprio pensiero vivace e nitido e averne consapevolezza è tutto, è il sale. La libertà di espressione si riferisce al diritto di un individuo o di un gruppo di esprimere i propri pensieri su questioni varie, nel pieno rispetto delle idee altrui, senza censura e indipendentemente dal fatto che ciò che viene espresso incarni il pensiero o il comune sentire di una maggioranza. A ciascuno deve essere garantito questo diritto. È un diritto fondamentale di ogni essere umano che mai dovrà essere negato”.
E qual è la cosa più grande che, secondo lei, questo diritto è capace di garantire?
“La libertà di espressione è la libertà di mostrarsi e di dimostrarsi, di far emergere tanto del nostro potenziale umano. È la libertà di vivere una vita di ampie relazioni, senza pregiudizi ne condizionamenti. Questo diritto è capace di garantire la vera libertà dell’essere noi stessi”.