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Marika Rendine e le sue Reborn

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Le Reborn Doll sono anche in Italia, entrano nelle nostre case e sono ad oggi ancora un fenomeno da comprendere: “si teme ciò che non si conosce”. Dalla parola tradotta in italiano “rinato”, lo scopo di questa forma d’arte nata in America negli anni 90, è quella di riportare in vita una bambola; le tecniche sono diverse e complesse, ma il risultato è uno solo: UNICHE.

I più grandi acquirenti sono i collezionisti, e tutti lo possono diventare una volta entrati in questo mondo favoloso.

Questa forma d’arte nasce in America e le stravaganze che si sono sviluppate intorno a questa bambola sono infinite. Diffusasi nel Regno Unito, dove sono nate numerose gilde, ossia gruppi, gli inglesi scoraggiano gravidanze indesiderate di adolescenti inserendo simulatori del pianto del neonato nella Reborn Doll. Diffusasi successivamente in Francia e Spagna, dove anche qui sono nati artisti di prestigio, la parte stravagante è quella di utilizzare una Reborn Doll per istruire nella cura di un neonato giovani coppie. In Svezia infine sono stati fatti studi sulla terapia della bambola e sono nati centri autorizzati per la somministrazione, come supporto nell’alzheimer, nella demenza, nella depressione e in altre patologie. Il materiale che si utilizza per una Reborn Doll è costoso e atossico; esistono produttori affidabili e riconosciuti, diversamente meglio acquistare una Berenguer oppure una bambola Bradford, simili ad una Reborn ma nate e colorate industrialmente.
INTERVISTA
Ilaria Solazzo, giornalista pubblicista e blogger, ha intervistato per noi e per voi di “Corriere dello spettacolo”, Marika Rendine, creatrice brindisina di Bambole Reborn che vengono spedite in tutta Italia… e non solo!
ILARIA – Quando hai scoperto il mondo Reborn?
MARIKA – Per caso ho scoperto queste meravigliose creature e da allora non ho potuto più separarmene. Il motivo che ha determinato la mia scelta come Artista Reborner è un episodio insolito che mi è accaduto. Incontrai una signora che ne aveva realizzate molte, mi fermai ad ammirarle tutte. Sostai vicino al suo stand per ore. Desideravo averne una tutta mia. Ero adolescente e non possedevo l’indipendenza economica che mi avrebbe permesso di fare un acquisto notevole. La cifra era altina per le tasche della mia famiglia, sono sincera. Così quella sera giurai a me stessa che, prima o poi, ne avrei avuta una tutta mia. E così fu!
ILARIA – Quando è arrivata la tua prima Reborn nella tua vita?
MARIKA – Per il mio 18esimo compleanno. Mi giunse in dono dal mio fidanzato. Sapeva che nessun regalo mi avrebbe resa più felice in quel giorno. Per tanti posso apparire “particolare”, ma la verità è che le passioni non hanno età, nazionalità e status sociale. Nei giorni successivi la stringevo a me con gioia, la ammiravo incantata, come “stregata” da quell’adorabile faccino. Con il passare dei giorni, delle settimane pensai: “Sarebbe strepitoso riuscire a dare io stessa vita ad una Reborn”, così mi misi in moto. Non sono fatalista, ma a volte devo rivalutare la mia convinzione con quello che spesso accade nella mia vita: ho interpretato tutto questo come un invito ad intraprendere questa meravigliosa avventura.
ILARIA – Cosa si prova nell’avere tra le braccia una Reborn?
MARIKA – Tenere in braccio un Reborn Baby provoca emozioni speciali, la risposta scientifica è che rilasciano dosi di endorfina, sostanza presente nell’organismo che aiuta a migliorare l’umore. Tutto questo è vero ma utilizzando sempre il buon senso e ricordando sempre che non sono sostituibili a un vero neonato.
ILARIA – Differenza tra bambola per giocare ed una Reborn Doll?
MARIKA – Una Reborn Doll non è adatta a bambini e non può essere  utilizzata per giocare, va esposta in vetrina, in una culla.  Per giocare esistono le bambole di fabbrica (vedi Antonio Juan, Bradford, ecc…) ce ne sono in commercio diverse che sono simili alle Reborn Doll ma non sono considerate opere d’arte, perché realizzate da fabbriche e non dipinte e radicate a mano.

ILARIA – L’artista reborner come realizza la sua opera?
MARIKA – Il reborning è una forma d’arte con un processo lungo e minuzioso… il risultato è un opera unica, non più giocattolo, ma una vera e propria creazione artistica; può essere necessario da un mese e mezzo a due per realizzare una Reborn baby: per questo motivo non sono adatte ai bambini.
ILARIA – Puoi fornirci alcuni nomi di noti scultori Reborn dolls?
MARIKA – Certamente. Shawna Clymer, Laura Lee Eagles, AdrieStoete Schuiteman, Angela Harris, Ann Timmerman, Cindy Musgrove, Danielle Zweers, Denise Pratt, Didi Jacobsen, Donna Lee, Donna Rubert, EvelinaWosnjuk, Linda Murray, Jannie De Lange, Fiorenza Biancheri. Karola Weigerich, Marissa May, Michelle Fagan, Natalie Scholl, Natalie Blich, Olga Auer, Petra Seiffert, Ping Lau, Reva Schick, Romie Strydom, Sabine Altenkirch, Sandy Faber, Sebilla Bos, Sheila Michael, Marita Winters, Cassie Peek, Lilianne Breedveld, Bonnie Brown, Jade Warner, Lilianne Breedveld. Esempi di come da una “bambola” nascono opere d’arte.
ILARIA – Chi è un collezionista?
MARIKA – Il collezionismo ha sempre delle implicazioni di natura esistenziale che riguardano la sfera personale e sentimentale di chi lo pratica, tali da rispecchiare il gusto, la sensibilità estetica, la personalità della persona che porta avanti questo hobby, ed è molto raro che venga svolto per un uso pratico che non sia il diletto, o l’accumulazione privata di ricchezze.

ILARIA – Che significa OOAK?
MARIKA – One of A King. Creazioni OOAK: il significato di questa parola indica un pezzo artistico unico ed irripetibile, non può essere riprodotto, perchè realizzato a mano da un’ artista. “Reborn” in inglese significa letteralmente “rinato”.
ILARIA – Quando è nato e che cos’è il Reborning?
MARIKA – L’arte del reborning nasce negli Stati Uniti negli anni ’90 da appassionati e amanti di bambole. Si diffuse il fenomeno di modificare una semplice bambola adottando diverse tecniche consentendo di trasformare una bambola giocattolo avvicinandola alla realtà. Esistono due metodi per realizzare una Reborn baby. Il primo metodo è il “Reborning process” che si realizza partendo da una bambola preesistente in vinile che viene disassemblata e ripulita da ogni traccia di colorazione di fabbrica. Il secondo metodo, invece, è il “Newborning process” che utilizza dei kit di vinile, misto silicone o silicone privi di colore già predisposti appositamente per artisti reborner, creati da artisti scultori, alcuni numerati e in serie limitate. Lo scopo è rendere la bambola il più verosimile alla realtà: alcuni le chiamano anche “bambole vive”. Il reborning è una forma d’arte con un processo lungo e minuzioso e il risultato è un opera unica: non più giocattolo ma vera e propria creazione artistica. Possono essere necessarie dalle 4 alle 8 settimane per realizzare una Reborn baby, per questo motivo non sono adatte ai bambini.
ILARIA – Chi acquista una Reborn Baby?
MARIKA – Non vi è una categoria specifica. Possono essere adoperate per usi privati o per finalità professionali, basta vedere i set cinematografici che le usano per film e fiction, oppure le strutture per anziani che le adoperano come supporto per curare diverse patologie: demenze senili, depressione, alzheimer. Alla Ashcroft Home Care con sede a Chesterfield, Derbyshire, Regno Unito, hanno riferito che il supporto terapeutico di una bambola rinata ha ridotto il numero di pazienti che necessitano di psicofarmaci. Molti pazienti affetti da demenza soffrono di agitazione e disagio, ma si è notato che la terapia della bambola può alleviare questo disagio.
ILARIA – Come si tiene, in casa, una Reborn Doll?
MARIKA – Una bambola Reborn può durare inalterata nel tempo, se si usano accorgimenti semplici, ma fondamentali. Ad esempio, le si può inumidire i capelli senza bagnare gli occhi utilizzando un erogatore con soluzione di acqua e parte di condizionante per capelli, poi si utilizza un pettine a coda, con delicatezza e senza strappare la mohair. Va maneggiata con cura, proprio come fosse un neonato vero: il suo peso fa sì che, se sollevato in maniera scorretta (tirandola da braccia, gambe e testa), i suoi arti potrebbero staccarsi. Non va mai lasciata esposta alla luce diretta del sole, poiché è un potente sbiancante. Non va lasciata chiusa in auto a temperature elevate, in quanto il vinile potrebbe deformarsi. Una bambola Reborn si può pulire con un pennello per togliere la polvere proprio come un soprammobile: cosa molto Importante è non bagnare il il suo corpo  in quanto imbottito.
ILARIA – Raccontaci i tuoi esordi.
MARIKA – Mi misi in contatto con un’artista straniera. In America sono molto di moda e già note da tempo. Gli americani amano arredare la loro casa con queste piccole opere (Utilizzate come terapia delle coccole, per diverse patologie). Acquistai il mio primo kit. Studiai con attenzione tutto attraverso corsi online e diedi alla luce la prima Reborn. Per farmi conoscere ho usato non solo i social, ma anche le fiere. Una volta mi misi in Piazza Sant’Oronzo a Lecce con un doppio passeggino che esibiva una coppia di gemelli ed un cartello promozionale. La parte divertente non si fermò alle espressioni della gente, bensì ai curriculum che mi giunsero via mail di ragazze che volevano essere da me assunte, poichè credettero erroneamente che si trattasse di un asilo nido, dato che la mia pagina social si intitola “Il Nostro Nido Reborn”.

ILARIA – Direi di passare alla fase tecnica… Corpo intero o pancino opzionale?
MARIKA – La scelta è soggettiva ed esistono diverse varianti. I body in tessuto esistono di diverse qualità, ci sono body che simulano le movenze del neonato, si può adattare un pancino opzionale, con sesso o senza, anche qui, esistono diverse opzioni, entrano in gioco le emozioni, quelle emozioni che un corpo in tessuto regala. Il corpo intero è nato per accontentare le diverse richieste, oggi esistono in commercio kit Reborn Doll in vinile, misto silicone e silicone, corpo intero.
ILARIA – I colori determinano la durata nel tempo?
MARIKA – Il processo che utilizzo è differente per ognuno di loro, come un richiamo che mi spinge ad ascoltare ciò che lascio indelebile, ed ecco avviene il miracolo; ogni passaggio un emozione, un lavoro attento e delicato, Io regalo un’anima a ogni Reborn e loro mi ringraziano. C’è una frase che mi ha particolarmente colpita: “Ruba tutti i colori del mondo e dipingi la tua vita”: questa è, a mio avviso, l’ importanza dei colori primari”. Per le mie creazioni utilizzo materiale di altissima qualità, gli “autentich reborn”, colori acrilici, pennelli, spugne: tutti materiali che permettono la realizzazione. 
ILARIA – Esistono diversi tipi di radicamento?
MARIKA – Sì. Si passa all’impianto dei capelli, realizzati con mohair pregiata, simile alla peluria del neonato, ma si possono inserire anche capelli umani. Ci sono diversi tipi di radicamento: il radicamento a mano significa che la moher è radicata con un ago di calibro grosso da 36 a 38 che prende più di 3 capelli per follicolo. Il micro-radicamento comporta l’uso di un ago più piccolo, da 40 a 42 che prende da 1 a 3 capelli per follicolo. L’ultra micro-radicamento richiede i più piccoli aghi per radicazioni tra da 42 a 46, un solo capello per follicolo e crea la testa più realistica e naturale, questo metodo richiede una grande quantità di ore e pazienza, ma i risultati sono sorprendenti.
ILARIA – Una curiosità. Occhi in vetro, di cristallo pieno o acrilico?
MARIKA – E’ soggettivo. Dipende dalla volontà dell’acquirente. Tendo ad inserire gli occhi del colore desiderato da chi mi commissiona la Reborn. Devi sapere che l‘inserimento degli occhi è un passo importante, così come lo è la qualità degli stessi. Trattasi di un passaggio determinante. La bravura della Reborner sta nel posizionarli e regalare alla Reborn un’espressione reale.
ILARIA – I magneti dove vanno inseriti?
MARIKA – Nell’interno della testa. Più o meno all’altezza delle labbra si inserisce un piccolo magnete per la tenuta del ciuccio, e lo stesso per il fiocchetto qualora si desiderasse. Va però precisato che i magneti sono facoltativi, e altamente sconsigliati per i portatori di pacemaker.
ILARIA – Che ruolo ha il riempimento?
MARIKA – L’imbottitura determina il peso. Si utilizzano rigorosamente materiali idonei e creati apposta per le Reborn. Vengono appesantiti con microsfere di vetro, sferette in puro acciaio, polifil, in modo da raggiungere un peso realistico. È necessario “calibrare” bene il peso per regalare alla Reborn baby un peso adeguato: nel prenderla in braccio si sperimenta la sensazione di avere tra le braccia un bimbo vero.
ILARIA – Quante ne hai realizzate?
MARIKA – Tantissime. Alcune le ho regalate. Ognuna di loro è un figlio che porta allegria e serenità ad altre famiglie. Una la diedi ad Alissa, la celebre YouTuber italiana: sul web si trova il video nel quale lei bimba insieme alla sua mamma scartano un enorme pacco contenente il regalo con corredino e certificato di nascita. Fu eccitante.
ILARIA – Un tuo sogno nel cassetto?
MARIKA – Spero vivamente che questo fenomeni dilaghi sempre più in Italia e che venga considerato nel modo giusto. Sarà un enorme piacere per me realizzare per voi una bambola Reborn!  L’Arte regala una sola risposta, l’Emozione. La mia passione per l’Arte del Reborning è irrefrenabile. E’ la mia “Isola che non c’è”.
Per contattare Marika 
348 350 8765
ilnostronidoreborn@gmail.com

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