Perché lei predilige la pittura, non le sembra un mezzo stereotipato e oramai non consono a descrivere questa società che si muove sempre più freneticamente?
La pittura è il mezzo più elevato per fare una grande Arte.
Lo pensa davvero?
Sì, è il mezzo che più trascende gli aspetti umani e tragici dell’ uomo.
Perché proprio la pittura?
Il fare pittura è una delle esperienze più carnali e passionali al pari della grande musica sinfonica e della grande poesia.
Quindi la gestualità ha in sé un grande potere?
Sì.
Quale potere?
Il potere di sondare l’ignoto…
E la pittura avrebbe questo potere?
Ha questo potere quando è istintiva, veloce, inquieta…
Cosa pensa dell’arte contemporanea e della pittura in particolare?
Niente di nuovo sotto il sole, vanità delle vanità, dovrebbe leggere il Qoelet… lo trova sia nella bibbia ebraica che in quella cristiana.
C’è un pittore che oggi le piace particolarmente?
Trovo tutto molto noioso, l’ unico che ancora mi diverte è Picasso, l’ultimo vero funambolo…
Perché proprio Picasso?
C’è umanità nella sua opera, c’è grazia, c’è furia e disprezzo, c’è odio, c’è nobiltà, c’è l’uomo nel suo sentire più profondo…
È possibile che nessuno oggi esprima ciò che Picasso ha espresso a suo tempo, per il suo tempo?
È possibilissimo! Il genio è un dono rarissimo! L’unico che si è avvicinato a quella verità… È Pollock.
Cosa pensa di lei come pittore?
Non penso, sono.
Lei usa la figurazione e la non figurazione per esprimere ciò che sente, perché?
È una cosa inconscia, non saprei rispondere, la pittura trascende ogni mio controllo. Diversi pittori oggi navigano tra l’astrazione e la figurazione, uno degli esempi più lampanti è l’ artista Gerard Richter…
Pensa che sia questa idiosincrasia che più rappresenti il nostro tempo?
Il punto non è la figurazione o non figurazione, tutto ciò per me non ha alcun senso…
Mi può spiegare meglio?
La traccia della mano è ciò che più conta, e più la mano sonda il mistero più senso avrà l’opera…
Non riesco a seguirla…
Non possiamo parlare di ciò che non conosciamo, possiamo solo sperimentarlo ogni giorno… con il corpo, con i sensi, con l’anima…
Grazie!
Grazie a lei.
Emanuele Tonelli