Articolo a cura di Ilaria Solazzo
Dal 02/12/2022 all’08/01/2023, al teatro Brancaccio di Roma si può tornare a sognare grazie alla poliedrica artista italiana Lorella Cuccarini, protagonista del musical Rapunzel.
Una storia, quella raccontata dai fratelli Grimm, che aiuta a riflettere sull’importanza delle cose semplici che la vita regala.
La grande novità di questa stagione teatrale è la selezione dell’attrice che interpreterà il ruolo di Rapunzel bambina, scelta attraverso delle vere e proprie audizioni che si terranno in ogni città in cui lo spettacolo andrà in scena. Quest’anno le lanterne voleranno sul pubblico di oltre 20 grandi teatri in tutta Italia. Le scenografie imponenti e dal grande impatto visivo sono progettate da Alessandro Chiti e rappresentano una rilettura in chiave moderna dei luoghi e delle ambientazioni della favola classica. Per la prima volta in assoluto si tratterà di una sorta di double-fiction in teatro: i personaggi si trasformano da disegni animati in personaggi reali sul palco, in un continuo scambio tra realtà e cartoons… Lo show, completato da differenti tecniche espressive e comunicative, è una commedia brillante con musical che appartengono a generi differenti.
Tra le mie tante passioni, ce n’è una che seguo sin da bambina: il musical.
No, non frequento corsi di formazione per gli artisti, sono solo una spettatrice che ama nutrirsi di emozioni che il teatro e i suoi protagonisti sanno donare al cuore e all’anima.
Ricordo sempre con gioia quando ho messo piede per la prima volta in uno dei bellissimi teatri italiani, anni fa, per lasciarmi accogliere da questo splendido mondo: il musical era, guarda caso, Rapunzel.
Quello del Teatro è un mondo in cui si crea una sorta di legame magico tra pubblico e attori. Non posso conoscere a fondo le sensazioni provate dagli artisti, ma posso provare a descrivere quelle che una semplice spettatrice prova.
Non so a voi, ma a me l’attesa provoca una sorta di ansia mista ad eccitazione. Si è lì, sprofondati tra quelle poltroncine rosse, quando finalmente ecco che viene annunciato l’inizio dello spettacolo. Dalle prime note, dai primi balletti, il cuore inizia a palpitare più forte… e gli occhi si spalancano, pieni di meraviglia e di orgoglio nel vedere artisti che si adoperano nel metterci cuore e anima. A volte anche emoziona semplicemente perché si vedono tanti giovani buttarsi in qualcosa di realmente bello, che fa bene, anziché perdersi nella vacuità di una vita dove smartphone e altre tecnologie uccidono i cervelli e azzerano le sensazioni.
Durante un musical, il pubblico non viene intrattenuto solamente con la recitazione, ma vengono portate in scena un insieme di componenti artistiche quali la musica, il canto e la danza, che fluiscono in modo spontaneo e naturale.
Ogni particolare dev’essere perfettamente coordinato con l’insieme per la riuscita dello spettacolo: dai costumi alla scenografia, la regia, le coreografie e le luci, ma soprattutto gli attori – autentici performers in questo caso – che devono comunicare emozioni usando contemporaneamente varie discipline quali recitazione, danza e canto.
La televisione e il cinema sanno donare emozioni ma, a mio parere, non sono mai così forti come quelle donate dagli artisti che puoi vedere e ascoltare dal vivo. Persone che coltivano un lavoro meraviglioso e che, una volta sul palco, si spogliano della loro essenza per lasciare entrare dentro di loro il personaggio affidato. Capita, a noi spettatori, di immedesimarci in uno o più dei protagonisti, a seconda della storia, seguirli lungo la trama, il percorso; guardare con stupore e ammirazione le acrobazie e i balletti, e, a seconda del musical, non puoi non ridere o versare qualche lacrima. Sono quasi sempre storie che ti entrano dentro, o che comunque permettono di trascorrere qualche ora lieta, distanti da una vita che non sempre si fa accettare con facilità.
E poi c’è Lei, Lorella Cuccarini, la più amata dagli italiani, la “Wonder Woman” che il mondo ci invidia, la ragazza della porta accanto che ha saputo raccontarsi con amore.
L’abbiamo ammirata in TV fin da ragazzina, l’abbiamo vista crescere professionalmente anno dopo anno, fino a raggiungere le vette più alte. Una carriera, la sua, intramontabile. Una forza d’animo da 10 e lode. Ha superato ogni sfida con coraggio e ne è sempre uscita vincente, anche quando qualche collega forse geloso ha provato a infliggerle un colpo, a metterla in secondo piano. L’ambiente dello spettacolo, come tutti gli ambienti, ahimè è pieno di gente particolare, pronta a tutto pur di farsi notare. Fortunatamente la verità trionfa sempre come la giustizia ed è così che grazie a Maria De Filippi, Lorella sta vivendo una nuova era d’oro. Mamma Rai a volte non sa tenere stretti a sé i figli migliori e li lascia salpare verso altri lidi.
La storia di Rapunzel racchiude in se gli elementi essenziali del musical: un intreccio sapiente consente di divertire e svagare il pubblico in sala. Tutto questo anche grazie ai momenti strettamente musicali, con motivi molto orecchiabili, che si possono cantare di continuo quasi senza accorgersene.
Scenografia, costumi e la coreografia sono ricavate dal mondo dorato della rivista e del varietà.
L’ambientazione è accurata e in questo, come nel caso di altre opere teatrali già collaudate – liriche, commedie, operette, romanzi celebri – coinvolgente e piacevole.
Sono tutti questi elementi, uniti alla bravura e al talento di giovani che ci mettono il cuore nel portare in scena il proprio lavoro e personaggio, a spiegare perfettamente perché io ami profondamente questo genere di intrattenimento.
Amici, vi consiglio di andare a teatro, perché è davvero un luogo da cui si esce con il cuore gonfio di emozioni.