Colorato, strabiliante, eccentrico e sicuramente pieno di brio:Elio è sicuramente tutto questo è anche di più e porta la sua energia anche sul palco del teatro Cilea, nel cuore di Napoli, al Vomero
Sul palco, insieme a Elio, cinque musicisti, i suoi compagni di viaggio, che spiccano oltre per gli abiti eccentrici anche per un grande talento musicale e sonoro
I 6 portano un repertorio umano e musicale sconfinato e irripetibile, arricchito da scritti e pensieri di compagni di strada, reali o ideali, di “schizzo” Jannacci.
Enzo Jannacci, il poetastro come amava definirsi, è stato il cantautore più eccentrico e personale della storia della canzone italiana, in grado di intrecciare temi e stili apparentemente inconciliabili: allegria e tristezza, tragedia e farsa, gioia e malinconia.
Da Beppe Viola a Cesare Zavattini, da Franco Loi a Michele Serra, da Umberto Eco a Fo o a Gadda.
La messainscena è molto colorata, data da lampade di tutti i colori: dal rosa, al verde fino al giallo passando per l’arancione e culminando nel blu soffuso. Anche i coriandoli sparati sul finale di certo danno quel tocco in più di colore.
Iniziando puntuali come un orologio svizzero, lo show della durata di un’ora e mezza con tanto di bis davvero allieta la serata e all’uscita dal teatro si resta incantanti nell’aver assistito a cotanta magia, fascino ed euforia.
“Ci vuole orecchio” non è un omaggio, ma una ricostruzione di quel suo mondo di nonsense, comico e struggente dichiara Elio e di certo l’artista mantiene queste parole…
Marco Assante