Teatro dei Rinnovati, Siena, dal 15 al 18 dicembre 2022
La stagione del Teatro dei Rinnovati, a Siena, continua secondo le promesse del direttore artistico Alessandro Benvenuti, fra “colori, sapori, immagini, storie, energie, novità”.
Sicuramente lo spettacolo in scena fino a domenica 18 rientra a pieno titolo fra le novità. Non tanto per la drammaturgia, che lo stesso Luigi Pirandello trasse da una sua novella a inizio secolo scorso, quanto per l’adattamento a firma di Elio Germano, che ricorre alle nuove tecnologie per consegnare al pubblico un classico totalmente rinnovato.
Se la chiave di lettura resta nel relativismo della verità e delle convenzioni, tema fortemente pirandelliano, l’utilizzo della realtà virtuale aiuta a rimarcare l’importanza dei differenti punti di vista. In sala, ogni spettatore indossa un visore e delle cuffie e prende parte allo spettacolo in modo immersivo: i suoi occhi sono quelli di Pippo Di Marca, il commendator Laudisi, personaggio non presente nel copione pirandelliano, un anziano in sedia a rotelle, padre di Lamberto (ruolo che Elio Germano ha riservato per sé).
La storia è quella della signora Frola e del genero, signor Ponza, che arrivano in un paesino a turbarne gli equilibri. Tutti si interrogano sulla relazione (apparentemente) morbosa dei due e sul ruolo giocato dalla signora Ponza in questo triangolo. Un salotto dell’alta borghesia esploderà in illazioni, gossip e indagini social.
Proprio i nuovi media permettono di calare il pubblico al centro della scena, offrendogli una duplice prospettiva: collettiva e individuale. Attraverso la visione simultanea, lo spettatore è immerso nel salotto dove si sviluppa la vicenda a cui assistono tutti, ma può scegliere su chi e cosa concentrarsi (scoprire che Elio Germano ti fissa vale, di per sé, il biglietto d’ingresso).
La sfida è nell’integrazione fra teatro tradizionale e fruizione non canonica, una creazione che intreccia tecnologia e trama per un progetto dalle caratteristiche uniche, sospeso fra cinema, new media e teatro. Un’ora e venti di spettacolo diversi dalle solite cose viste sul palco. Anche perché, di fatto, nulla avviene sul palco. Almeno “Così è (o mi pare)”.
V.S.