Troppo spesso le tappe nei musei sono considerate come bandierine messe su un itinerario turistico e non per quello che dovrebbero realmente rappresentare, ossia inestimabili risorse di arricchimento.
Tutto comprensibile, tutto normale, certo.
Al contempo, un peccato…
Si aggirava mesto e sconsolato per la città.
Tante cose non stavano andando per il verso giusto ma Equinozio – questo il nome del nostro amico – aveva una medicina buona per tutti i momenti più difficili. Equinozio si rifugiava nei MUSE – i, anche in quelli della sua città visti e stravisti, e si assentava dal tempo e dalle sue routine.
A contatto con la magnificenza dell’arte accumulata nei secoli in questi meravigliosi scrigni di sapere e conoscenza, di bellezza e mistero, Equinozio si rigenerava. Era come se si infilasse in una sorta di ricaricatore di batterie umane.
Ogni volta si concentrava su opere a cui le volte precedenti non aveva dato sufficiente attenzione e, grazie alla grandiosa quantità di opere a disposizione, quel metodo sapeva che gli avrebbe assicurato ancora molte volte il risultato sperato rifugiandosi nei momenti grigi.
Mirabili sculture greche e romane, misteriosi manufatti assirobabilonesi, intriganti reperti egizi, miracolistici capolavori rinascimentali, avanguardistiche installazioni contemporanee.
Equinozio amava spaziare e assorbire.
Entrava in un tempo tutto suo, un mondo tutto suo, ancor più suo, esclusivamente suo, lontano dalle contaminazioni della vita sociale.
Erano preziosi spazi interiori di asocialità nutriente per la sua psiche e il suo animo nonché per il sano svolgimento della sua vita.
L’ arte è nutrimento ma solo se ci si lascia abbandonare ad essa, ci si lascia guidare da essa.
Terminate le giornate di “ritiro museale”, Equinozio ne usciva sistematicamente meglio di come era entrato.
L’ aver notato dettagli di alcuni quadri o l’emozione provata nell’ osservare la linea liscia della guancia di un volto sconosciuto di un busto greco nell’ ovattato silenzio di una grande stanza lo elevavano a tal punto che le angosce di poche ore prima si dissolvevano puntualmente.
Per gioco ma non tanto, Equinozio aveva preso a considerare i musei alla stregua di muse ispiratrici per il buon proseguimento della vita quando questo sembrava complicato.
Così per sempre fece, così per sempre fu.
Un adepto dell’arte, grato adoratore di bellezza, storia e cultura.
Vivere è una forma d’arte a partire dalle scelte
ROViRO’