L’uomo più crudele del mondo è la storia Paolo Veres, pronto a farsi intervistare da un giovane giornalista di una testata locale .
La chiacchierata prende subito una strana piega e in un susseguirsi di serrati dialoghi emergeranno le personalità dei due personaggi e il loro passato.
Questo è l’incipit de “L’uomo più crudele del mondo” un testo davvero poetico e notevole, con un finale spiazzante e una magistrale performance attoriale. Due sole persone che riempiono benissimo ogni spazio. Tutto ruota proprio sul titolo dello spettacolo, di come l’autore ti voglia presentare Paolo Veres( un grande Lino Guanciale) come un uomo ricco e senza scrupoli, capace di far fare alla gente qualsiasi cosa in cambio dei suoi soldi. Il finale invece sovverte ogni opinione che lo spettatore si era fatto fin dall’inizio sui due uomini
L’autore ti accompagna con la mano per tutti i 60 minuti della piece teatrale per poi darti “ un pugno allo stomaco” proprio negli ultimi secondi
Una rappresentazione nuda e cruda, dall’ambientazione scura, alle parole dei protagonisti fino al disperato messaggio nascosto all’interno
E per chi fosse interessato, si può anche acquistare all’uscita del teatro il libro da cui è tratto lo spettacolo, per sostenere cosi la giovane drammaturgia italiana che in questo periodo ne ha tanto bisogno.
Molta attenzione bisogna prestare alle parole degli attori perché sono tutti indizi che ti serviranno per comprendere meglio il senso del testo. Paolo Veres provoca il giornalista, lo porta dove vuole lui, e questo costa molto all’uomo più crudele del mondo, un uomo sicuramente cinico in apparenza ma che nasconde dentro una storia molto più forte
E se non fosse lui l’uomo più crudele del mondo?
Marco Assante