Alessandro Maiorano non vede l’ora di essere di nuovo di fronte al procuratore aggiunto della procura della Repubblica di Firenze, dottor Luca Tescaroli, per raccontare e forse depositare altre registrazioni telefoniche.
Incontenibile, irruento, inarrestabile, dopo l’interrogatorio del 14 febbraio 2023, dove l’ex enfant prodige di Palazzo Vecchio “zittì” i pm della procura della repubblica di Firenze con prove, carte e registrazioni telefoniche, il nemico storico di Matteo Renzi è come un fiume in piena.
Si parlerebbe di una sim sfuggita alle perquisizioni della polizia postale e della Digos guidata dal dottor Cesare Taraschi, funzionario Digos di Firenze, e dentro quella sim si nasconderebbe tanto altro ancora di questa vicenda che in molti pensavano dimenticata, ma che con la denuncia dell’ex assessore di Palazzo Vecchio Massimo Mattei, fatta al Maiorano per presunta diffamazione aggravata, ha riaperto scenari nei quali uno squalo come Alessandro Maiorano ci nuota benissimo.
Soprattutto emerge in queste vicende fiorentine la grinta e la determinazione che questo incredibile “ragazzo di 60 anni” sprigiona con la forza devastante di uno a cui sembrano non fare paura né le eventuali conseguenze né i “cazzotti” che giganti della politica fiorentina potrebbero sferrargli. Ma lui come Rocky Balboa sembra non sentire i colpi mosso da una forza misteriosa che lo spinge al massimo della resistenza nervosa e fisica.
Gianni Luci