Dopo il grande successo di “Masaniello Revolution” Sal Da Vinci riporta in palcoscenico “La fabbrica dei sogni”, la sontuosa e romantica favola che si rifà ai musical americani in grande stile di cui, oltre che protagonista, è autore e regista (con Ciro Villano).
In un vecchio manicomio abbandonato, vivono un cantautore, la sua folle psichiatra e un gruppo di artisti, reietti e strampalati. L’artista però sogna un giorno di poter cantare in un teatro vero. Un agente di polizia municipale, incaricato di sgomberare l’edificio, si fa coinvolgere dal cantautore sognatore e dalla psichiatra pazza nel folle progetto di trasformare quella fatiscente casa di cura in un vero teatro.
“La Fabbrica dei Sogni” – spiega Sal Da Vinci – è un ‘non luogo’ che realmente esiste. È un posto magico dove si nascondono le persone che hanno paura del mondo; l’ultima roccaforte dei matti che vivono di sogni”. Quello proposto è uno spettacolo curato nei minimi dettagli, dalle luci agli abiti, ai brani e dalle voci di grandi interpreti. Al fianco di Sal la brava Fatima Trotta, volto noto del piccolo e grande schermo. La direzione musicale e gli arrangiamenti sono a cura del maestro Adriano Pennino, le coreografie sono curate da Marcello e Mommo Sacchetta.
L’arrivo in un teatro con un pubblico trepidante come quello del Diana ha accolto calorosamente gli artisti. Lo spettacolo inizia con un telone che copre la scena con su scritto proprio “La fabbrica dei sogni” con una voce in sottofondo che racconta di come i pazzi in realtà siano le vere persone felici, i veri artisti e non sono gli emarginati.
La voce di Sal Da Vinci fa da padrone e riempie davvero tutta la scena, confermando il cantante come una delle più belle voci napoletane ed italiane della nostra scena. Un’estensione vocale pazzesca che lascia davvero senza fiato. Sal Da Vinci è un artista completo: canta, balla, recita e scrive. Un vero e proprio showman americano, cultura tra l’latro a cui lo show certamente si ispira, dai vestiti, al ballo fino alle ambientazioni e location.
Il lato musical è davvero riuscito e se molto spesso i musical italiani si basano solo sulle canzoni, tralasciando trama, senso e battute, La fabbrica dei sogni, invece, colpisce non solo per la storia d’amore romantica e con una forte morale. Esso colpisce per le battute davvero divertenti che i comici fanno. Fatima Trotta dopo tanti anni di lavoro col suo collega ha trovato un’alchimia e un rodaggio motivo per cui funzionano senza ombra di dubbio.
Chiude la prima un Sal Da Vinci che visibilmente emozionato ringrazia tutto il suo gruppo di lavoro, il teatro che l’ha ospitato a Napoli e comunica che da li a poco sarebbe nata la sua terza nipotina. Un’emozione fortissima ma che non ha fermato la performance canora e attoriale dell’artista.
Marco Assante