Kataleya, la Procura di Firenze: “I genitori non hanno detto la verità e nel frattempo viene arrestato lo zio della bambina e perquisiti i genitori”. Erano mesi, fin dall’inizio di questa triste vicenda, che a Firenze un uomo solo anticipava i magistrati chiedendo loro di sequestrare i telefonini dei parenti di Kata. Stiamo parlando di Alessandro Maiorano, il quale ha iniziato fin da subito a pubblicare video e post sui suoi profili Facebook e TikTok, dove senza mezze misure chiedeva al procuratore aggiunto della Procura della Repubblica di Firenze Luca Tescaroli di acquisire tutti i dispositivi, in special modo della mamma della bambina. Ma Tescaroli, a quanto pare, purtroppo non ha voluto ascoltare il bandito di Firenze e si sono persi mesi importanti per le indagini. A Firenze si dice che la spinta alle indagini l’abbia data proprio Alessandro Maiorano, insieme al suo avvocato Professore Carlo Taormina, il quale in ben due post sulla sua pagina pubblica invitava il procuratore Tescaroli ad ascoltare Alessandro Maiorano in virtù del materiale che Maiorano poteva lasciare alla Procura, ma soprattutto per l’enorme esperienza che uno come Alessandro Maiorano
ha maturato, conoscendo determinati contesti.
L’ex enfant prodige di Palazzo Vecchio fu chiamato dal colonnello dei Carabinieri di Firenze Angelo Murgia e in due ore di interrogatorio Maiorano di cose ne ha dette e lasciate, tanto che il colonnello Murgia nel congedare il nemico storico di Matteo Renzi lo ha salutato dicendogli: “Il suo apporto è stato molto importante.”
Oggi arrivano le perquisizioni ai genitori della bambina. Noi pensiamo che forse il procuratore Tescaroli ha verificato che il bandito da Firenze aveva ragione? La cosa che conta è che si ritrovi la bambina e che chi ha commesso gravi reati paghi.
Tommaso Lastrucci