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A tu per tu con Franco Critelli, alias Janfer

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Classe 73, nato sotto il segno del fiero Leone, valente avvocato, poeta, scrittore internazionale, Franco Critelli, in arte Janfer. Unico nel suo genere, dotato di una personalità poliedrica, mente eclettica a sfondo Rinascimentale. “Per una nuova Alba di primavera”, il suo motto. Ha un sogno, quello di creare un mondo migliore, di vedere in esso un cambiamento di mentalità. Attento osservatore di una società malata, infettata da un eccessivo materialismo, ancora impostata per certi versi ad una condizione patriarcale. Difensore dei più deboli, soprattutto delle Donne, mette a disposizione i suoi strumenti conoscitivi giuridici per un cambiamento civile ed etico. Janfer, il cui nome riflette la sua pungente ed ottimistica visione della Vita, illuminato e guidato per sollecitare e risvegliare coscienze assopite. Operatore del bene, vuole ridare dignità psicologica e sociale, libertà e stima alla Donna, non vista più come come oggetto, ma come individuo dotato di Forza, Coraggio ed intelligenza emotiva.

Elena: Voglio partire, parlando della tua imponente fatica ”L’ira funesta dell’8 Marzo”. Già dal titolo si enuncia un libro da un’importante messaggio coinvolgente e penetrante. Dunque, quale ispirazione ha dato vita a tal titolo e quale messaggio vuoi trasmettere?

Janfer: Mi sono ispirato come sempre, dall’esperienza personale e professionale, nonché dalla mia innata visione cosmopolitica, per divulgare al massimo grado a livello mondiale, la mia Etica Janferiana come cultura dell’Essere. Il messaggio dell’Ira Funesta è chiaro: dignità e libertà rectius invocata emancipazione, con una Donna protagonista attiva dal nuovo volto Rinascente, sulla scena familiare e sociale, con la sua autodeterminazione. Cito Emilie Gourd (1879-1946). “Senza l’emancipazione delle donne, il concetto di democrazia sarebbe soltanto ipocrisia e menzogna.”

Elena: Una tua frase ad alto impatto emotivo è” Dignità violate tra amore malato, indifferenza ed indole omicidiaria. Mi riporta alla mente un libro meraviglioso di Robin Norwood, “Donne che amano troppo”. Spiegami cosa intendi denunciare e se vedi nella Donna questa fragilità emotiva che la penalizza nella realizzazione di se stessa.

Janfer: Per dirla come il caro amico “Papa Francesco”, punto di riferimento sull’odierna scena mondiale: ”La donna è dare vita, chiamare altri, camminare insieme, le donne sono coraggiose, sono brave a creare cammini insieme, essendo le donne, le prime testimoni della risurrezione del signore, a dare annunci ai discepoli. Proprio alla luce di tale illuminante riflessione, il mio testo, dal contenuto culturalmente rivoluzionario a livello planetario, lancia dei duri moniti verso l’augurata ed invocata “Rinascita della femminilità”, intesa come persona umana, piena di dignità e non più come oggetto di mercinomio, appunto per l’augurata Nuiva Alba di Primavera. Purtroppo allo stato, in tanti contesti derivati, per svariate concause, persiste una fragilità emotiva della donna che in pratica la penalizza nella piena realizzazione di se stessa. Per l’effetto, nella visione Janferiana, la donna come fiore da preservare e valorizzare per una società più giusta e migliore, deve imparare, in primis ad amare se stessa con autostima sana, per farsi rispettare come persona umana e non come corpo-preda, per poi amare, donare senza infingimenti, come sua inclinazione naturale, appunto, con spontaneità “libera” in autodeterminazione. Solo cosi facendo, la sua fragilità, può essere elevata a vita dignitosa come dono naturale che merita, nell’invocata meritocrazia Rinascente. Perché il vero Amore, è un sentimento di genuina reciprocità, senza forzature di sorta, ecco perché sono stato sempre  contro l’Amore malato, che in quanto tale ha generato e genera tutt’ora per dirla alla grazia intellettiva di Natashja, “Femminicidio come allarme sociale, al pari del terrorismo”. Ed invero, la violenza sulle donne è stata definita dall’Onu”un flagello mondale”.

Elena: Ti definisci “Leone di strada”, l’avvocato guidato da una luce superiore, dalla parte dei più deboli. Ti senti un prescelto per questa missione salvifica?

Janfer: L’autodefinizione, ad onor del vero, proviene da più commenti critici che in realtà incarna alla perfezione il mio essere autentico .”Leone”, anche come segno zodiacale. Per l’effetto, come persuaso missionario laico con cuore, coraggio, lealtà e passione, ho deliberatamente sempre lottato a favore dei più deboli, degli ghettizzati, degli  emarginati ,dei detenuti e della dignità delle donne, scegliendo in libero arbitrio, la via dell’essere contro ogni forma di vacuo apparire, ripudiando sempre in ogni dove, compromessi compromettenti e facili occasioni d’oro. Per l’effetto, fin da fanciullin, ho avvertito l’esigenza viva e disinvolta, di trasmettere i miei ideali Rinascimentali, lottando coraggiosamente, in modo passionale con lucida follia estrosa in ogni dove, per l’affermazione di una Nuova Etica Janferiana, partendo da quella Nicomachea (Aristotele), passando a quella Kantiana, per diffondere un Nuovo Rinascimento Umanistico, di dignità, libertà, amore per la natura,, armonia, meritocrazia, sinfonia e rinascita dell’arte in tutte le sue esplicazioni, con una donna al centro, delle dinamiche personali, familiari e sociali.

Elena: Oltre ad ottenere ben 5 borse di studio (2013/2017), hai scritto numerosi libri, dove ti sei fatto conoscere come poeta esternato la tua vena giuridica di alta competenza; voglio citarne alcuni. “Il mio Natale”, il difensore di Gesù di Nazareth, A Janfer Antonio (da padre a figlio), disastro ecologico. Ma Janfer chi è veramente? Cosa vuole mostrare al mondo?

Janfer: Mi sono sempre sentito un umile personaggio servitore del DIO del bene, con il quale ho sempre condiviso un peculiare rapporto armonico di tipo verticale. Partito dal basso, con profonda gavetta, senza a iuti né compromessi di sorta che ho sempre ripudiato, con i propri talenti innati, coltivati e coccolati dai Maestri di Vita e famiglia educativa, sono riuscito a volare come quell’albatros del caro Baudelaire. Cosi al di là ed al di sopra di ogni negatività circolante, per demandare in ogni parte del mondo (dove ho ricevuto le mie più sentite gratificazioni culturali e professionali),i miei ideali rinascimentali di cui sono profondamente innamorato e che ne ho sempre incarnato, la loro bellezza infinita ed eterna. Per divulgare al massimo grado, appunto la Nuova Etica denominata Janferiana, basata sull’Amicizia, nell’accezione nobile di derivazione Greca, pace ed amore universale, all’insegna di quel magniloquente periodo che mi pregio invocare, nei corsi e ricorsi storici di G. Vico, appunto per l’augurata Nuiva Alba di primavera.

Elena: Cosa bolle nella grande pentola di Janfer nel futuro? Cosa ci dobbiamo aspettare da questo Leone di strada?

Janfer: Cercherò, cosi come ho sempre fatto in ogni parte del mondo dove sono stato, a fronte, del mio fardello umano e culturale, come sempre, unitamente a chi ha sempre condiviso e condivide  i miei ideali rinascimentali e falconiani di legalità intesa come  Giustizia Giusta, di divulgare come sempre, in ogni dove, per strada, presso scuole, teatri, istituzioni, per tramite convegni, seminari, per continua re a lottare, per un presente e futuro migliore, contro ogni forma di violenza e guerra, per diffondere ad oltranza la cultura alla vita, del rispetto, della tolleranza, della pari dignità in libertà, della meritocrazia, dell’amicizia e dell’amore sano, per il superamento definitivo di questa maledetta concezione Patriarcale aumentata  a dismisura nell’epoca capitalistica in cui viviamo. Perché personalmente anche se mi sono imbattuto in dei casi, in difese a favore di uomini accusati ingiustamente di violenze (ma sono eccezioni che confermano la regola) fin da fanciullin, dal mio innato stampo romantico, ho sempre frequentato, il mondo femminile, come fonte d’ispirazione e dal quale, ne ho ricevuto dono, che ha generato crescita reciproca. Mi fa onore che proprio sull’Ira Funesta dell’8 Marzo, ho ricevuto diversi inviti provenienti da ogni parte, per la massima divulgazione. Tu cara Elena conosci bene ormai la mia filosofia e ti ringrazio per l’attenzione dimostratami e soprattutto per l’aiuto prezioso che mi hai e che stai dando. Fate l’Amore e non la guerra, nell’amore, per l’amore e con l’amore, perché l’amore appunto vince sempre.

Elena: Bene, siamo arrivati ai saluti. Ti ringrazio per esserti aperto in questa mia breve intervista. Cosa auguri a tutte le Donne che sicuramente ti stanno leggendo?

Janfer: Auguro a tutte le Donne del mondo, come ho sempre fatto, di riprendere i cammini interrotto rectius, di volare con le proprie ali di dignità e libertà, in autodeterminazione e meritocrazia, senza condizionamenti di sorta, all insegna di quelle donne che in passato hanno perso la vita e lottato, per l’emancipazione e per l’affermazione dei propri diritti Inalienabili e naturali, preesistenti allo stesso stato di diritto dell’essere donna come persona umana e non di proprietà possesso di alcuno. Sic! A tal proposito, permettimi cara Elena, di rievocare la grande Franca Viola, donna culturalmente rivoluzionaria che in una Sicilia arcaica, rifiutando il matrimonio riparatore ebbe ad esclamare coraggiosamente ”io non sono proprietà di nessuno, l’onore lo perde chi le fa certe cose e non chi le subisce”. Isabella D’este, la donna rinascimentale, veramente libera nelle sue scelte coraggiose che ha compiuto nella sua epoca ed altre donne che meriterebbero la citazione e che qui per motivi di spazio non possono essere citate ma sono ricordate nel cuore, appunto per non dimenticarle. Indi, mi pregio come sempre, augurare ed invocare, un nuovo volto di donna, capace di realizzare i propri sogni nella più totale indipendenza, di autodeterminarsi in amore sano, di essere libera dentro per rinascere nella sua meravigliosa femminilità. Volevo per ultimo ringraziare tutte le mie amiche, amici che condividono in ogni parte del mondo i miei ideali rinascimentali, per diffonderli a livello Universale., per una nuova alba di Primavera, dove i fanciullini(vedi Pascoli) torneranno sorridenti per le vie del mondo , a rincorrere l’amore. Un ringraziamento speciale a te cara Elena, nella nostra gentilissima amicizia e collaborazione. Te che hai condiviso fin da subito la mia idea del Mondo In stampo Janferiano, designata ambasciatrice-madrina e divulgatrice della mia fatica letteraria L’Ira funesta dell’8 marzo, dotata di una straordinaria intelligenza emotiva. Ancora immensamente grato. Un dolce arriso di Risveglio Rinascimentale a tutte le cortesi lettrici e gentili lettori. Buon Cammino.

Elena Nesci

 

 

 

 

 

 

 

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