Quadri di pietra, di pietre.
Opere dure di sostanza, eteree per creazione.
Tessere minute, diverse, colorate, laboriose e lavorate, scolpite, tinte e collocate da mani impolverate e precise.
Opera creata con minuzie inconsistenti se solitarie, prodigiose se unite.
Per occhi che lavorano fatica titanica, esplosione di bellezza per lo sguardo di chi vede, forse osserva, spesso calpestava, a volte calpesta, di rado calpesterà.
Dagli antichi giunge la maestria, arte paziente tramandata a pochi eletti, per pochi eletti devoti, attenti, certosini, amici solenni del tempo che ci vuole per plasmare pietra e renderla ingrediente di bellezza partorita da artista.
Quanta grandezza in pietra frammentata!
Come atomi costituenti nucleo di bellezza che avanza lentamente, tessere adagiate con grazia, spazi in attesa assegnati a quella pietra in particolare.
Mosaici come anime complesse, sempre in attesa di un ultimo pezzo o di quello che serve per andare avanti e finire di costruire ciò che vuol diventare.
È tutto un progredire di romantici e artigiani incastri tra fughe, mani maestre, marmi o graniti, figli minori di rocce ancestrali.
Per ogni mosaico c’è unione di natura e uomo, sintesi di terra che offre e uomo sapiente che dà.
ROViRO’