Si pubblicano le liriche di Stefania Siani, partecipante alla sesta edizione del Premio Pierluigi Galli.
I colori dell’inferno (a Giulia Tramontano)
Cosa è rimasto
di quei sogni di bambina,
mentre il mondo
si colora delle tinte dell’inferno.
Un amore brutale e malato,
ferma per sempre il tempo,
misura gli anni nella polvere
colorata di sangue e terra molle.
E le favole che solerte raccontava
mentre il bianco si fa viola
sugli occhi e sulla pelle
e i tagli sul velluto del tuo grembo
lasciano a brandelli
corpo e anima.
Può l’amore
essere prigione e sofferenza
dolore e morte?
E i sogni di bambina
che solevano accompagnare
i giorni tristi,
saranno nenie e ninna nanna
da cantare al bimbo nel tuo grembo,
in questo viaggio senza ritorno.
Il rintocco della scure (A Fortuna Loffredo)
Calano come colpi di scure
sul ceppo ligneo,
i rintocchi di questa campana
nel silenzio della valle
e sulla sparuta folla
che nel tuo ultimo viaggio
ti accompagna.
Volti intrisi di lacrime e vergogna,
per i silenzi complici
e l’orecchio sordo
al disperato grido d’aiuto.
Un fiore piccolo e bianco,
sporcato e strappato
da mani sudicie
e volgare bocca.
Profanato tempio,
dalle spine e i rovi
non hai più da districarti,
e come un uccellino bianco
inizia il tuo volo,
mentre sull’asfalto atterra
quel che resta
del tuo corpo martoriato.
L’anarchica volontà del gatto
Mi osservo,
volontà a parte,
indugiare a lungo su sentieri
ormai dismessi,
scontrarmi
con bulimica saccenza
e avida arroganza.
In rotoli depongo
pazienza e comprensione
per chi sciocco crede
di essere
volpe e lupo insieme.
Depongo uova
di volontà
e annuso sali di mari calmi,
nell’attesa del crepuscolo.
Rigonfio mari di sospiri
e valanghe di rumori
a mollo,
mentre è sempre più arduo
contenere,
l’anarchica volontà del gatto.