In scena dal 15 al 19 novembre 2023 al Teatro di Rifredi, Firenze
“Occidente” è una Produzione “Teatro della Toscana” ed è una prima nazionale. La drammaturgia è nata dalla inesauribile sorgente creativa di Rémi De Vos. Lo scrittore transalpino è stato tradotto ed adattato da Angelo Savelli che ne cura anche la regia. Sul palco un uomo e una donna vivono la loro quotidianità. Un quotidiano fatto di rancori, incomprensioni, convinzioni, certezze e superficialità. La coppia priva di qualsiasi desiderio vive le proprie giornate succube di una società narcotizzata dal bombardamento mediatico televisivo. Nella nostra società tutto è legato all’immagine. L’apparenza fa presa sulla collettività e viene accolta come standard sociale. La coppia in scena vive in un mondo multirazziale epicureo ed intollerante che fa da sfondo a vicende tragicomiche ed assurde. “Occidente” è una pièce nera che scava nell’intimo di due persone ormai senza più affinità. Lui passa le sue serate in un bar malfamato in compagnia del suo amico Mohamed. Tutte le sere torna a casa ubbriaco. Lei lo aspetta, e lui le fa il resoconto delle ore passate tra birre e risse. Ma il suo vero intento non è il bonario condividere con la compagna goliardici episodi. Il suo crudele scopo è quello di litigare con lei aprendo una parentesi di volgarità che infierisce sulla loro convivenza ormai giunta all’epilogo. “ Occidente” è il confronto teatrale tra due personaggi che fanno del loro rancore un linguaggio, reale, crudo, mediatico. Rémi De Vos, Nato a Dunkerque il 17 marzo 1963 è uno dei più significativi drammaturghi francesi. Le sue opere sono state tradotte e rappresentate in quindici Paesi. I temi delle sue creazioni hanno come pertinenza, il precariato, la disoccupazione e la Xenofobia. Una parte rilevante delle sue opere si dedica alle crisi coniugali.
Rémi De Vos dice della sua pièce:
“La forma deve sublimare il linguaggio. Sta allo spettatore costruire il resto di un rituale tra un Lui e una Lei che, nella sua violenza e volgarità, porta in sé i segni estremi di una storia d’amore che non c’è più.”
In scena Ciro Masella e Leonarda Saffi danno anima ai due personaggi che vivono un tragicomico spaccato di realtà sociale.
Giuliano Angeletti