Ancora una volta il teatro Olimpico di piazza Gentile da Fabriano regala per le feste di fine anno un divertente incontro con il satirico e frizzante Maurizio Battista fustigatore di vizi ed abitudini trasgressive, difetti e mancanze, metropolitane al suo pubblico di abbonati o semplici spettatori ed ammiratori in cerca di un sano ed allegro fine serata, che faccia al contempo riflettere su quello che pure con il nuovo sindaco ed ex ministro Roberto Gualtieri, amante del suono della chitarra con le canzoni specialmente portoghesi e brasiliane, sembra non funzionare per il meglio. Ormai è diventato di prassi assistere per un’acuta analisi del sociale della collettività quirite agli spettacoli del bravo Maurizio che, partendo dal sesto municipio della zona Appio e San Giovanni dove i suoi nonni e genitori avevano il ristorante “Le Grotte di San Giovanni” dove egli crebbe con la perdita precoce e dolorosa della madre per una patologia oncologica, s’è fatto strada con la sua verve briosa ed originale in cui agli sguardi critici sui costumi civili quotidiani d’ogni ramo del vivere s’alternano intrattenimenti familiari con alcune coppie o semplici astanti delle prime file, che sono chiamati a dialogare con lui sulle loro vite, relazioni sentimentali o quartieri in cui vivono con maggiore o minore problematicità. Stavolta il clima era reso ancora più magico ed incantevole dall’apparato natalizio che ornava il palcoscenico : da un lato il classico albero con le luminarie ed intorno stelle rosse di Natale, mentre al centro c’era un tavolo con l’oggettistica del periodo. Il “One man show” è durato circa tre ore tra racconti di vita privata, pubblica, aneddoti e spunti sarcastici di vario genere, arricchiti dalla presenza come sempre d’altri stravaganti compagni di scena, come Roberto con il corpo di ballo de “Los Locos” che all’inizio si sono esibite con i due pezzi rossi di tale frangente poi Dado, che ha un processo in Tribunale per la denuncia dell’ex amante della figlia per minacce, con la sua chitarra ed un “Kalembour” di storielle, massime e canzoncine, per la successiva e finale sorpresa d’un vero Babbo Natale che, alla letterina scrittagli da due spettatrici che desideravano ottenere un viaggio in Giappone e tanti bei “money”,al contrario di Battista che, avendo ritrovato la felicità con Alessandra Moretti con cui da poco s’è risposato con il suo terzo matrimonio dopo essersi separato da lei per una serie d’incomprensioni , a cominciare dalla gastronomia culinaria ai fornelli domestici, nonché incompatibilità di carattere ed essere stato a lungo un uomo solo, come ha scritto nel suo libro autobiografico sotto forma di confessione con l’amico Don Luigi, ospitato da qualche compagna con cui ha avuto una breve storia d’amore, ha chiesto di lasciargli quel che ha finalmente ha riconquistato. Il Babbo Natale di turno , preso atto dei “desiderata” dei richiedenti maggiorenni, ha letto una bella e struggente poesia in cui, richiamandosi al motivo canoro” Apri tutte le porte” del grande Morandi dello scorso anno a Sanremo, ha invitato tutti a non arrendersi mai, anche quando la vita pare andarti contro e farti cadere in penosa povertà e depressione. Tanto che è dovuto andare dallo psicologo con forti spese che si sono unite al vaccino contro il Covid con dose di Astrazenega, unite ai lancinanti dolori provenienti dalle fistole anali che l’hanno torturato mentre le cure delle altre malattie, a causa della pandemia, venivano rallentate e parecchi pazienti anziani morivano con bruciori e dolori per le complicanze terminali aggravate dal Covid. Quindi, con l’aiuto dello schermo sul fondale del palcoscenico, ha mostrato gli errori grammaticali , i refusi e le notizie sbagliate o superficiali dei giornali, oltre alle buche, al crollo degli alberi non rimossi con il vento autunnale, agli animali come i cinghiali, i gabbiani ed i leoni, come quello di Ladispoli, le pantegane, che vanno liberamente a spasso tra i rifiuti della città, che è scesa nell’indice di gradimento per la vivibilità nella classifica annuale de “Il Sole 24 ore” come migliore residenza che è riservata alla friulana Udine. Per questo è grato a coloro che hanno partecipato a Parigi alla votazione per il luogo dell’ Expò 2030 che è stata assegnata a Ryad a larga maggioranza su Busan pure per i petrodollari. Nel conversare con la platea ha scelto di far salire sul palco la giovane Camilla per mostrarle i fatti eclatanti del XX secolo a titolo informativo, con il “leader” musicale Roberto che ha suonato al piano elettrico i successi dei principali cantanti quali : Battisti, Celentano, Modugno, l’indimenticabile Raffaella Carrà con la classica “Fiesta” e Pino Daniele in Piazza San Carlo a Napoli, su cui le “Los Locos” si sono esibite in estemporanei balli con costumi diversi. Parlando delle e con le famiglie presenti, poche del centro di Roma essendo le altre quasi tutte della cintura metropolitana dall’Aurelio alla Litoranea, ha acutamente confrontato quelle di oggi allargate con la sua e con quella del padre che aveva due fratelli, per citare, spaziando a tutto campo, quella dell’abusivo parcheggiatore Angelino che viveva con il suo compagno da 18 anni con una nidiata di nipoti e pronipoti. Lui , Angelino fiero del suo stato, raccontava amene e facete barzellette che suscitavano sfrenate risate. Naturalmente ha riproposto, a domanda del pubblico, anche altri suoi inossidabili “Cavalli di battaglia “ come faceva il rimpianto ottavo Re di Roma, ovvero Gigi Proietti, ovvero il matrimonio con i suoi preparativi in cui il marito non conta niente giacché dipende tutto dalla sposa, la visita ai magazzini IKEA in cui lui porta il carrello e paga, per poi montare i mobili, infine le asfissianti nozze della cugina della moglie in estate su cui non riescono ad accordarsi riguardo alla cifra monetaria da mettere nella busta e lui, per risparmiare, pensa di mangiare in macchina. Battista non sa mai come chiudere i suoi spettacoli, che vanno avanti a ruota libera ed appare quasi che sia il pubblico con le sue pretese di scenette, divagazioni oratorie e bis, a dirigere i lavori parodistici della serata, per cui ogni volta l’acclamato e diligente Maurizio si congeda invitando apertamente gli spettatori a recarsi sotto il palcoscenico per una regalia segno d’amicizia e gratitudine per coloro che lo ricoprono di frenetici ed incontenibili applausi, essendo il vicino della porta accanto sul pianerottolo che ci delizia con le sue prelibatezze grottesche e ridanciane estrapolate dal caos urbano. Insomma è uno di noi con il gusto e l’inventiva della comicità popolare, rapportabile ad Albanese, Zalone e l’ambrosiano Gioele Dix che era al centro in sala e gli ha permesso di operare un sontuoso paragone tra l’umorismo capitolino e quello meneghino, Pertanto è stata una stupenda conoscenza per chi non l’aveva visto in passato, ma per lo più erano tutti suoi estimatori a cui ha donato il video della memorabile serata del 22 luglio al Circo Massimo, ove l’anno prossimo ormai imminente si terrà il Concertone del 1 Maggio per l’indisponibilità della mitica piazza di San Giovanni in cui si svolgeranno i lavori necessari per festeggiare decorosamente con dignità solenne laica e religiosa il Giubileo del 2025.La funambolica carrellata di goliardico spasso con Maurizio Battista, umile di carattere e con innata schietta, franca, semplicità dovuta altresì ai propri modesti studi, che ha confidato che in questi giorni per attraversare Roma dal sesto municipio al teatro Olimpico impiega in macchina circa 100 minuti, resterà in cartellone fino al 14 gennaio. Se vi volete fare od offrire un bella “chicca”, ve lo consigliamo di cuore ed è per tutta la famiglia.
Giancarlo Lungarini