Un film sulla famiglia,l’ultima opera del Leonardo nazionale,che approfondisce i legami fra i consanguinei e le cose non dette.”Meglio vivere di rimorsi che di rimpianti”,è il motto del film.I rimpianti in un percorso di vita possono essere tanti,un amore non vissuto,un figlio mai avuto,un’ amicizia perduta.In questo caso Pieraccioni parla del rapporto padre- figli,ispirandosi a una storia vera,raccontata dal suo amico Ruggero:due fratelli nel 1982 esaudiscono il grande desiderio del papà in gravi condizioni di salute,simulando un viaggio a Parigi.
La cosa spettacolare è che restano nel loro maneggio,facendogli credere che sia veramente in viaggio.L’ anno prossimo abbiamo il trentennale del film che l’ha visto emergere,”I Laureati”(non esclude un remake 30 anni dopo il regista),col finale E vissero felici e contenti.Ora invece,alla soglia dei 60 anni la visione della famiglia si fa più analitica: porta a parlare dei parenti, delle cose non dette e delle quali ci si pente troppo tardi.”Mi piace aver lavorato con un cabarettista come Frassica” ci racconta Pieraccioni nella veste qui di regista,produttore ed attore.”Qui ho dovuto mettere da parte il mio gusto del nonsense”ci dice Frassica” a favore di una storia vera,prendendomi però qualche licenza…”.La Chiara Francini(contornata da tanti amici toscani del regista come Ceccherini) insieme alla Bevilacqua rappresentano due sorelle ideali.”Questo è un film che se non avessi fatto l’avrei avuto sulla coscienza..”dice Pieraccioni a proposito di rimpianti e rimorsi.”Faccio i film che vorrei vedere,come Il Ciclone,qui il ciclone è Frassica”.PareParecchioParigi rappresenta in sostanza un film corale,intimista e commovente come non ti aspetteresti,una versione del regista e attore toscano evoluta e matura,non tralasciando mai però la burloneria Toscana,sua irresistibile caratteristica.
Sara Nicoletti