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Povere creature!

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Inizierei subito questa mia recensione con questo piccolo aneddoto, per quanto possa o non possa interessare ho visionato questo film all’interno del the space cinema di Nola dove essere stato alla spa a camposano poiché festeggiavo i miei cinque anni di anniversario, Dunque questa cosa che ho fermato prima della mia recensione può servire o non servire semplicemente perché e poiché il mio umore o forse il mio dato giudizio potrebbe essere stato leggermente influenzato dal fatto che comunque la giornata sia stata molto piacevole. Partendo dal presupposto che questo film strizza naturalmente l’occhio al femminismo ed al valore della donna che deve tendere alla ribellione, ma soprattutto che schernisce l’epoca in cui le donne sono state più vittime di una società soprattutto finta aristocratica come quella della vittoriana, riesce a giocarsela molto bene utilizzando una satira ed una parodia non solo politica ma soprattutto letteraria molto vasta, credo che sia utile giocare sul fatto e soprattutto far capire che il film sia una sottospecie di copes puro dorata del mostro di Frankenstein o quantomeno a quest’ultimo vuole cercare di avvicinarsi, con un’impronta molto femminile ma soprattutto con il giocare anche con la psicologia analitica di Freud e per quanto possa sembrare stravagante il certo senso o meglio verrebbe meglio dire in un certo senso vorrebbe avvicinarsi anche a alla psicologia, alla sociologia ed Alan antropologia. Ma partendo dal presupposto iniziale il film gioca con delle sfumature dei colori quindi si parte da un bianco e nero per poi andare ad un colore, il colore che vuole far capire la coscienza, il colore dell’apprendimento il colore che fa comprendere l’evolversi del mostro o in questo caso permettetemi la battuta la mostra, la mostra poiché questa volta essendo di genere femminile semplicemente sconvolgerà il senso del maschio Alfa eliminerà ogni tipo di modo di vedere classico patriarcale e soprattutto misogino che c’è sempre stato della donna, iniziando da abbattere quelle convenzioni sociali alla quale più che mai si è sempre tenute a vedere adoperando certo una filosofia molto soggettiva ma che comunque riesce a ridicolizzare molto bene il pensiero sbagliato e spesso erroneo che il genere maschile tende ad avere. Potrei dire molto di più del film ma poiché temo di poter spoilerare troppo vi consiglierei semplicemente l’attenta visione è un film che merita e ho cercato di essere vago e di adoperare parole che possono sembrare senza senso appunto per evitare di svelare troppo e soprattutto per lasciarvi con quel dubbio dolce ed amaro classico di qualsiasi recensione che si rispetta o che quantomeno sa effettivamente come saper giocare le sue parole, sta di fatto che il film riesce a prendere una vastità di pubblico che può essere sia la persona con più bassa cultura e sia una persona che con un grado intellettuale molto più avanzato intellettualità e quindi riesce a comprendere effettivamente ogni stato di sfumature che il film vuole proporre.

Emmanuele Paudice

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