Riguardo lo spettacolo, Serena Autieri ha dichiarato: “È sempre emozionante interpretare la Sciantosa, un personaggio a cui sono molto legata e che mi fa sentire connessa alle mie radici. In particolare, Elvira Donnarumma fu emblema di femminilità e di una sensualità sana che va valorizzata. La Sciantosa, nella sua accezione più positiva, è un modello di donna che ammiro e che reputo molto attuale per la sua capacità di influenzare mode e costumi. Questo ruolo mi ha dato la possibilità di mettermi in gioco e di crescere artisticamente. Oggi sono una sciantosa più consapevole, felice di godere dello spettacolo con il pubblico, che interagisce, balla, canta, nel clima autentico del Cafè Chantant”.
Serena Autieri è divenuta un’interprete di riferimento della musica napoletana e promotrice convinta della buona cultura partenopea. Serena Autieri racconta la storia di una sciantosa, denominata nel titolo dello spettacolo anche la prima influencer, in un tentativo riuscito di portare la storia ai giorni nostri, grazie non solo alla capacità della donna di esercitare una forte sensualità e di essere corteggiata da tutta la Napoli in vista, bensì anche alla sua immensa bravura nel cantare e nel ballare, destreggiandosi con fierezza nel repertorio della canzone classica napoletana.
Lo spettacolo ha messo in luce il talento poliedrico di Serena, riscuotendo un enorme successo in tutta la penisola. Anni di tournée, da Bolzano a Palermo, da Udine a Sanremo, passando per Torino ma il pubblico italiano chiede ancora a gran voce La Sciantosa.
In fondo Serena è quella donna capace di saper fare tutto in maniera eccelsa, come ha dimostrato più volte durante la sua carriera sia al cinema che nelle fiction che in tv da Carlo Conti a Tale e quale show (Rai1), sa ballare, sa cantare, sa recitare ed è una delle donne dalla chioma bionda più bella e di classe nello showbiz made in Italy. La diva per di più è anche simpatica e spiritosa e lo dimostra quando scende tra il pubblico in sala e fa salire alcuni di loro sul palco a fare “a mossa” o mentre canta in coro “ come facette mammete” e invece di provare invidia per lei, non si può fare a meno di amarla. Un ruolo che le sembra cucito addosso e che valorizza la capacità vocale e la presenza scenica dell’artista napoletana.
Piccolo inciso: le esibizioni più riuscite sono senza dubbio alcuno i brani classici “Reginella” e “Fenesta vascia”.
Marco Assante