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Segreti sentimentali ed importanza dei Pacs in “Ti va di sposarmi?” di e con D. Stalteri

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Continuando nella sua allegra e suggestiva programmazione annuale all’insegna della frizzante satira con una medicina chiamata “comicina” , parodiando la salutare aspirina della Bayer di Leverkusen diventata calcisticamente campione di Germania subentrando al Bayer Monaco che ha subito una crisi d’involuzione quest’anno ed ha la possibilità di riscattare la stagione opaca soltanto andando in finale nella Coppa dei Campioni eliminando il Real Madrid di Ancellotti con cui ha pareggiato all’andata, il teatro di Largo Chigi sta presentando fino a domenica una novità di Danila Stalteri basata sull’amicizia, la convivenza e l’ardua impresa di trovare un lavoro ed amante stabile con cui crearsi ciascuna delle due una famiglia. Logicamente il fine non è soltanto quello di toccare siffatti importanti problemi in codesto periodo, ma di sollevare gli spettatori dalle ansie ed agitazioni, tormenti ,quotidiani di lavoro, economici e familiari, per due ore che diano la possibilità di svagarsi mentalmente, eliminando lo stress e foggiando il buonumore. La pièce che sta andando in scena in questi giorni è basata su un trio di protagonisti e precisamente due giovani quali Sara e Valentina confuse mentalmente e precarie sia nell’occupazione lavorativa che nella ricerca dell’anima gemella. Sara è più dinamica, volitiva e laboriosa, incarnata dalla stessa pimpante e più serena autrice,che sorregge psicologicamente anche Valentina, nei cui panni si cala una più indolente per il ruolo che deve assolvere e problematica per la letargia di cui soffre il suo personaggio Roberta Garzia; entrambe sono reduci da numerose relazioni sentimentali fallite e dunque per farsi compagnia ed aiutarsi reciprocamente hanno deciso di vivere insieme. Valentina ultimamente è impiegata nell’agenzia commerciale di Bonetti ma non è quasi mai puntuale sul lavoro per i suoi problemi patologici per cui all’ennesima telefonata di giustificazione del ritardo viene licenziata, mentre Sara s’è inserita in un’organizzazione socio – sanitaria e per lo più lavora da casa con l’ausilio dello smart. Valentina ha conosciuto Santo un ragazzo più giovane di lei e spera che questo le possa portare la felicità del cuore, riponendo su di lui le residue speranze romantiche che le sono rimaste, mentre  per lui, che proviene da un paese della cintura metropolitana , lei costituisce un pretesto per realizzare un suo piano strategico legato al lavoro saltuario di cameriere in un ristorante. Tuttavia ad un certo momento Santo sparisce improvvisamente senza più dare spiegazioni del suo comportamento all’innamorata Valentina, che finalmente, davanti a simile condotta equivoca ed imbarazzante, comincia ad avere dei sospetti, alla guisa di tutte le persone che vivono una storia d’amore, domandandosi il motivo di codesto atteggiamento. Sara che è più abile ed intrigante di Valentina riesce a scoprire, quale provetta detective la verità, tuttavia non ritiene di doverla esternare all’amica per non gettarla ancora di più nello sconforto e nell’abbrutimento più totale, dovuto alla perdita del lavoro ed ai colpi di sonnolenza frequenti ed improvvisi che la fanno stare lunga sul divano del soggiorno. Santo in realtà è un elemento dalla doppia vita, che si divide tra l’essere e l’apparire, secondo la filosofia esistenziale pirandelliana, per cui l’amore per Valentina è solo lo schermo evidente dietro cui si nasconde il suo fidanzamento con Teresa che è incinta. Valentina in un barlume di lucidità intuisce che Sara smaliziata e dotata del sesto senso dell’intuizione è a conoscenza di tutto per cui la costringe a confessare, anche se Sara non vorrebbe rivelarle il segreto che ha appreso per non ferirla e distruggerla del tutto interiormente. Il sentimento dell’onesta sincerità e dell’interesse affettivo per l’amica è, comunque, profondo e pertanto non sa tenere Valentina più di tanto all’oscuro di tutto e le palesa la realtà dei fatti, provocando la giusta e risentita reazione di lei che, come farebbe una donna ferita nel suo onore ed amor proprio, rompe del tutto con Santo che si scopre solo, dato che forse pure il rapporto con Teresa s’incrina. Ora escono fuori i legami omosessuali nati in questi ultimi tempi con le unioni civili e di cui Sara parla con Valentina a proposito di due loro amici :se non si trova la gioia e la felicità sull’altra sponda  non è detto che non si possa stare bene insieme , nonostante la medesima identità di genere, come  dimostrano i vincoli civili di Elton John, Tiziano Ferro , Francesca Pascale, recentemente intervistata a “Belve” dalla bionda ed attraente Fagnani, con Paola Turci. Quindi l’amicizie particolari possono pure diventare legami civili e sociali, alla maniera di quello che la scrittrice perspicace suggerisce sulla scena sia per Valentina che per Santo, andando ognuno per la sua strada. La Stalteri ha curato direttamente la regia psicologica dell’allestimento scenico nella casa delle due protagoniste del testo, sapendo nello scavo del loro intimo sentire un  sognato romanticismo desiderato con  quadri di battute esilaranti, intercalate  da momenti musicali in abito nuziale cantati dalla stessa Danila, con in più surreali e grotteschi pettegolezzi dettati da un commentare vivacemente la deontologia del loro gruppo comune di vita civile .L’intrigante Santo dall’ambigua esistenza fatta di sotterfugi ed espedienti, con un traffico di bottiglie di vini e liquori pregiati sottratti al ristorante e rivenduti poi a “borsa nera” dopo averli accuratamente celati con una strategia machiavellica giustificata dal fine non avendo un lavoro remunerativo, è impersonato da un abile ed ingannevole Leonardo Bocci assai scaltro nel doppio gioco espressivo ed operativo, badando sempre ad agire in incognito e guardandosi oculatamente le spalle. Le mosse del nostro vivere giornaliero vuole dirci la Stalteri dobbiamo calcolarle stando attenti a non farci scoprire ed a conseguire il risultato previsto, oppure quello che più s’avvicina alla nostra reale soddisfazione personale

Giancarlo Lungarini

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