Prosegue, al Teatro Martinitt di Milano, la serie di commedie denominata La Clinica del Buon Umore. Dal 2 al 12 maggio è infatti in scena “Una donna per amico” di Adriano Bennicelli, per la regia di Michele La Ginestra.
Si inizia assistendo alla spensierata frequentazione di due coppie: amici da sempre, hanno condiviso la scuola, le serate intorno al pianoforte, le canzoni dell’epoca, la pizza e le birre del sabato. E, a loro insaputa, hanno tutti vissuto con imbarazzo una confusa girandola sentimentale al di fuori delle coppie stabilite: Ludovica ama Andrea che ama Valeria che ama Ale che ama Ludovica.
Come gestire il sottile confine tra l’amicizia e la passione?
Li rivediamo quando si ri-incontrano dopo 20 anni. Andrea e Valeria, conviventi rappresentano la coppia moderna e dinamica. Alessandro e Ludovica, invece, sono sposati, e offrono il quadro rassicurante (?) di una coppia tranquilla e tradizionale.
L’intesa dei quattro attori romani in scena è eccellente. Non fanno mai mancare il ritmo di uno spettacolo che scoppietta per il susseguirsi (a volte molto intenso, pena la comprensibilità) di giochi di sguardi, di parole e battute esilaranti. L’ironia, insaporita dalla parlata romana, è la padrona incontrastata. Si susseguono le gag sui temi del momento: veganesimo, alimentazione, fitness, l’essere o non essere gay. Ed emergono anche le crepe e le contraddizioni interne alle due coppie, alle prese con la dura e faticosa legge della realtà quotidiana e con le irrisolte tensioni sentimentali.
Il finale dello spettacolo sorprende. Riporta infatti il tempo nuovamente indietro di vent’anni, in quella sera in cui si decisero i destini delle coppie di cui si è appena vista l’evoluzione. Con una svolta, di cui ovviamente nulla si può rivelare, se non la marcata virata in favore delle scelte femminili.
Guido Buttarelli