Con le canzoni si trasmettono emozioni,si raccontano storie che poi diventano parte integrante del nostro vissuto.Ognuno di noi ha la propria colonna sonora personale,che ci riporta a un primo amore adolescenziale,un viaggio,una persona speciale..Tutto questo viene rappresentato nella prima edizione dello Scolacium docufilm fest nella splendida cornice del parco archeologico calabrese,a Soverato.Ideata e diretta da Gianvito Casadonte e Alessandro Casadonte( già conosciuti per il prestigioso Magnagrecia Film Festival) la rassegna,dal 24 al 29 maggio,si rivolge agli studenti della scuola secondaria di primo grado e scuola superiore di Soverato.Sostenuta dal Ministero della cultura e dalla Lilt,lega italiana contro la lotta ai tumori,la manifestazione si apre il 24 maggio con Giorgio Verdelli,uno dei massimi esperti di musica internazionale,che ci ha raccontato Jannacci,Conte, Pino Daniele.
Il 27 e 28 maggio Leonardo Metalli, della redazione cultura del tg1, ci racconta in un mondo di emozioni con due grandi della canzone italiana ed internazionale:Luciano Pavarotti e Lucio Dalla vengono tratteggiati con i loro lati più intimi,conviviali,raccontati da chi li conosceva bene,in modo del tutto originale e mai banale,con una maestrale regia curata da Metalli attenta ad ogni dettaglio,sfumatura,che ci viene dritta al cuore.Il giornalista rai ha in serbo per noi un nuovo docufilm monumentale sul mostro sacro Fabrizio De André che affronterà con la stessa dedizione e passione infinita per la musica d’ autore.E proprio il 29 maggio l’attrice e regista Roberta Lena ci ripropone la sua rilettura personale di De André col suo racconto:De André De André, storia di un impiegato”.” L’obiettivo della rassegna” ci racconta Casadonte” è quello di trasmettere alle nuove generazioni attraverso il confronto con gli autori,quello che sono stati gli idoli dei loro nonni e genitori,e che hanno rappresentato non solo un punto di riferimento della storia musicale italiana,ma soprattutto uno spaccato del contesto storico sociale nel quale hanno fatto nascere i loro capolavori,simbolo di un’ Italia nella quale la qualità artistica era ai suoi massimi livelli”.
Sara Nicoletti