Corriere dello Spettacolo

Uscito il nuovo singolo di Angelo Romano

Già preceduto dal singolo “La Noia“, esce venerdì 31 maggio 2024 su tutte le piattaforme digitali un nuovo singolo di Angelo Romano: un esempio di meta-canzone che racconta il modus operandi (o perlomeno uno dei tanti) del cantautore quando impegnato nella scrittura di un brano, e un nuovo capitolo che ci avvicina alla pubblicazione di un nuovo album dal titolo “La repubblica del bilocale“, in arrivo da venerdì 21 giugno.

Angelo Romano è un isolano che non sa nuotare, un cantautore che si muove sul palco come Mick Jagger e un poliglotta che non ha paura di cambiare lingua tra inglese, italiano e siciliano, il tutto mentre vi consegna la sua anima ferita su un piatto con un mezzo passetto di danza. Le sue canzoni sono piene di storie di Berlino, Sicilia e di altre città europee, sfoghi politici, sogni lucidi, ex amanti, muse occasionali, biografie di Tinder, personaggi immaginari, scritte sulle T-shirt e qualsiasi altra cosa bizzarra assimilabile. La sua è una vita in movimento, e la sua musica si bassa su elementi di folk e post-punk, ricordando artisti come Tom Waits o Nick Cave, passando per Rino Gaetano.

Una meta canzone non è una canzone a metà, e ce lo siamo fatti raccontare da lui, Tinder a Palermo non funziona, e tante altre piccole cose che ci ha raccontato lo stesso Angelo. Ecco com’è andata!

Cosa si intende per “meta canzone”? E in che modo “Una canzone”, il tuo ultimo singolo, può inserirsi in questa categoria? Ti vengono in mente degli esempi celebri?

Per me, la meta-canzone è per l’appunto una canzone che parla di sé stessa e di come essa nasce. Il mio ultimo singolo (“Una canzone”) parla esattamente di questo e pertanto, quantomeno a livello concettuale, si incastra perfettamente in questa definizione. Il primo esempio di meta-canzone che mi viene in mente a livello di testo, anche se molto più sui generis, è “Una canzone per te” di Vasco Rossi forse (che molto alla lontana appunto descrive come l’artista dà alla luce i suoi pezzi), mentre se andiamo a livello ancora più alto, finiamo con gente tipo John Cage o alcune cose degli Einstürzende Neubauten tra quelle che conosco io.

Hai mai pensato di usare uno pseudonimo per il tuo progetto solista? E cosa ti ha poi convinto ad utilizzare il tuo nome?

Ci ho pensato e nei fatti in passato ne ho anche utilizzato uno (Bald Chewbacca) per un progetto alternativo di musica elettronica sperimentale che adesso è in soffitta. Personalmente però ritengo che sarebbe poco onesto da parte mia esprimere il mio io più interiore con un nome che non mi appartiene, quindi, almeno per questo progetto, non è mai realmente stata una opzione.

Sei mai a corto di ispirazione? Come ti vivi questi periodi? E come invece ti senti a riascoltare qualche tuo brano vecchio? E questi in particolare?

Spesso! Con gli anni ho imparato a gestire la cosa e a canalizzare in maniera efficace i brevi momenti di ispirazione forte. Di solito li vivo con ansia, è come un coperchio sopra una pentola che ribolle, non è un’esperienza piacevole.

Sui brani vecchi, l’altro giorno stavo risentendo della roba mia del 2017 ad esempio: da un lato sento che c’è del potenziale e dall’altro mi dico “oggi io farei tutto diversamente”. La vivo con l’ansia del produttore più che dell’esecutore! Sono un perfezionista, anche se so bene che la perfezione assoluta non esiste… I pezzi dell’album in uscita il 21 giugno (“La Repubblica del bilocale”) personalmente li vivo bene, sono forse tra le cose migliori da me mai scritte a livello di parole e musica, a volte mi alzo e mi domando come certe frasi mi sono venute!

Le muse occasionali e Tinder, fanno parte delle ispirazioni dei cantautori del 2024? Come te la vivi a riguardo?

Le muse occasionali hanno sempre fatto parte dell’ispirazione dei cantautori in generale, basti pensare a Leonard Cohen ad esempio. Su Tinder nello specifico, non saprei, sarebbe da chiedere ai miei colleghi! Io la vivo come una finestra a una fetta di mondo che non vivo bene ma che va narrata. Nell’album in uscita, non a caso, c’è un pezzo chiamato “Elucubrazioni” che fondamentalmente è un dissing nei confronti delle dating app per dire!

E la tua bio su Tinder qual è?

 Qualcosa tipo “musicista per pagare il debito con l’anima, informatico per pagare il mutuo”. E comunque Tinder a Palermo praticamente non funziona, sappiatelo, non a caso l’ho riattivato di recente solo perché dovevo andare a Berlino per un mese!

Morgana Grancia

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